ASACHI, Gheorghe
Scrittore romeno, nato nel 1787, o più probabilmente nel 1788, a Hertga, nell'Alta Moldavia, morto a Iaşi, nel 1869. Suo padre, oriundo della Galizia polacca, si chiamava Assakiewicz. L'A. fece i suoi primi studî (filosofia, ingegneria e architettura) a Leopoli (1797-1804), per continuarli poi a Vienna (1805), ma soprattutto a Roma (1808-1812), dove si occupò d'arte, ma anche di letteratura: scrisse versi in italiano, che pubblicò nel giornale Il Campidoglio e per i quali divenne socio di un'Accademia romana; strinse rapporti d'amicizia con Bianca Milesi (la sua Musa) e conobbe a Milano il Monti. Tornato in patria, entrò nella diplomazia, nella magistratura e nell'insegnamento, suscitando un movimento nazionale, anti-fanariota, nelle scuole superiori moldave; e a questo scopo creò (1816) anche il primo teatro romeno, di entusiasti dilettanti. Nel 1823-27 ebbe una missione politica a Vienna; poi fu chiamato ad assumere la direzione delle scuole moldave che riorganizzò, senza trascurare la sua attività politica: nel 1829-30 collaborò alla compilazione del Regolamento organico (statuto imposto ai principati romeni dagli occupanti Russi), e fu perciò inviato a Pietroburgo. Nel 1829 fondò il primo periodico moldavo l'Albina Românească (Ape romena), di grandissima importanza culturale; nel 1835 inaugurò l'Accademia Mihăileană di Iaşi (la futura università) e nel 1837 un Conservatorio di musica e di arte drammatica, giovandosi di alcuni collaboratori fatti venire dall'Italia. Ma dopo il 1840 cominciò per l'A. il periodo di arresto, da cui non si poté più riavere, malgrado i non pochi periodici (riviste e giornali), che andò man mano fondando. Il suo ascendente sulle nuove generazioni andò a poco a poco scomparendo; e quando morì, nel 1869, era già un solitario.
L'opera dell'A. si compone di:1) Lavori didattici (di matematica: importanti, perché furono fra i primi dettati in romeno); 2) Traduzioni (da Petrarca, Kotzebue, Gessner e Florian); 3) Opere originali, e cioè: Poesie (ed. 1836,1854,1863 e 1908); Favole (1836); Drammi storici (1853-56); Novelle storiche (1841-69,1915).
L'A. è stato il Lazăr (v.) ed insieme l'Eliade Rădulescu (v.) della moderna cultura moldava: il suo vero "patriarca". Malgrado il suo modesto valore come poeta, con la sua molteplice attività di giornalista, autore, traduttore, direttore di teatro, diplomatico, storico, matematico, architetto, insegnante, editore, tipografo, favolista, pittore, uomo politico, egli ebbe parte rilevante nella storia del risorgimento culturale della Romania, ne fu anzi uno fra i più fervidi e fortunati promotori. Accanto a Ion Eliade Rădulescu, l'A. è stato anche uno tra i più tenaci divulgatori della lingua e della letteratura italiana in Romania. Le sue poesie risentono dell'imitazione del Petrarca e degli Arcadi.
Bibl.: E. Lovinescu, Gheorghe Asachi, Bucarest 1921; C. Isopescu, Il poeta romeno G. Asachi a Roma, in Atti del 1° Congresso nazionale di Studi Romani (1928), Roma 1929, II, pp. 463-484. Per maggiori ragguagli bibliografici, cfr. C. Tagliavini, Antologia Rumena, Heidelberg 1923, pp. xlvi e lxi; A. Farinelli, Il romanticismo nel Mondo latino, Torino 1927, III, pp. 211, 214; per le fonti italiane, cfr. D. Caracostea, Izvoarele lui G. Asaki, Bucarest 1929.