GEZABELE
. Moglie del re d'Israele Acab, figlia del re dei Sidonî (IX sec. a. C.). Fanatica per gli dei della sua patria indusse Acab ad adottarli. Pertanto Baal e Astarte ebbero in Samaria i loro templi. Il profeta Elia si levò energicamente contro questo culto idolatrico e provocò sul Carmelo la riunione di tutti i preti di Baal (in numero di 450), per una dimostrazione pubblica della loro potenza e di quella del loro dio. Riuscita vana la prova, li fece tutti massacrare. G. montò in furore e cercò di porre a morte il profeta Elia ma questi fuggì nel regno di Giuda (III Re, XVIII-XIX,1-3).
G. sostenne inoltre una parte odiosa nell'affare della vigna di Nabot. Acab desiderava di avere questa vigna che era vicina al suo palazzo; ma Nabot rifiutava di alienare l'eredità dei suoi padri. Allora intervenne Gezabele e introdusse due falsi testimoni, che accusassero Nabot quale bestemmiatore. Perciò, secondo la legge, Nabot fu lapidato e il re venne in possesso della vigna (III Re, XXI).
Dopo la morte infame di Acab, G. restò ancora col potere in mano sopra i due suoi figli Ocozia e Gioram, empî al pari del padre e della madre. Ma allorché Jehu, eletto da Dio a sovvertire la casa di Acab, entrò trionfante in Gezrael, vide a una finestra del palazzo regio la regina. Senz'altro diede ordine che fosse gettata giù. Così fu fatto e il suo corpo rimase pasto ai cani, secondo la predizione di Elia (IV Re, IX, 29-37)