GARDONYI, Géza
Scrittore ungherese, nato ad Agárd il 3 agosto 1864, morto a Eger il 31 ottobre 1922. Dopo aver pubblicato due volumi di liriche, si dedicò allo studio della vita del popolo che ritrasse con maestria nelle sue novelle e specialmente nei suoi drammi di tendenza verista. Trattò con successo il romanzo moderno sociale e psicologico dove non mancano tracce della filosofia schopenhaueriana e buddhista, e quello storico, arricchendo in questo campo la letteratura ungherese di parecchi capolavori: tali A láthaiailan ember (L'uomo invisibile) in cui studia l'epoca di Attila, Isten rabjai (Gli schiavi di Dio) in cui descrive il Medioevo ungherese, Egri csillagok (Le stelle di Eger) che tratta dell'epoca turca in Ungheria.