gestazione sostitutiva
loc. s.le f. Gestazione portata a termine da una donna per conto di un singolo o di una coppia.
• Fornitori di seme. È questa la nuova definizione coniata dal cardinale [Giuseppe] Betori. Che attacca duramente la fecondazione eterologa: «Va ricacciata una cultura del desiderio, che pretende di farsi diritto», dice, «una cultura che emargina chi i desideri non può permetterseli o addirittura si trova ridotto a strumento dei desideri altrui, come nel caso dei fornitori (non parliamo di donatori, per favore!) di gameti e delle donne usate per le gestazioni sostitutive». (Repubblica, 15 aprile 2014, Firenze, p. I) • Non va dimenticato inoltre che per ben due volte il Cnecv (Il Consiglio nazionale per l’etica e la scienza della vita) aveva espresso un parere su quella che nei documenti ufficiali viene chiamata «gestazione sostitutiva». In entrambi i casi, il Cnecv era stato sollecitato dal Parlamento per giudicare alcuni progetti di legge. (Lorenzo Schoepflin, Avvenire, 16 giugno 2016, p. 16, èVita).
- Composto dal s. f. gestazione e dall’agg. sostitutivo.
> gestazione di sostegno, gestazione per altri, Gpa.