GES (al singolare Ge, da pronunciarsi alla portoghese, quindi žé)
È il nome di un certo numero di tribù del Brasile orientale le quali costituiscono un'unità linguistica ed etnografica abbastanza omogenea e il cui tratto caratteristico è l'assenza di una vera agricoltura; ciò vale a distinguere il gruppo da tutte le tribù agricole sud-amazzoniche fra cui si trova incastrato, le quali possiedono inoltre anche il canotto (v. botocudo; brasile: Le popolazioni indigene). I colonizzatori portoghesi presero ben presto contatto con le divisioni meridionali della popolazione Ge, che essi conobbero coi nomi di Amoré e Aimburé, sui quali predominò poi in Brasile il nome generico di Tapuya, che vuol dire "barbaro" nella lingua dei Tupi, nemici irriconciliabili dei Ges. Le testimonianze dei cronisti e viaggiatori antichi sono concordi nell'attribuire agli Aymoré, e in generale a tutti i Ges, una ferocia indomabile e costumi selvaggi: l'uccisione dei prigionieri e il cannibalismo in vasta scala atterrivano principalmente i Bianchi. Successe un'epoca, prima della schiavitù negriera, in cui si partiva a caccia degli Aymoré con sciabole, fucili e cani ammaestrati, per procurarsi una mano d'opera servile. Gl'Indiani risposero con la legge del taglione.
Ricostruire la posizione delle tribù Ges al principio del sec. XVI è impresa improba. Tutti i dati concordano però nell'indicare che essi possedettero, prima d'ogni altra popolazione indigena, tutta la costa atlantica, dalla foce del Río de la Plata fino a quella delle Amazzoni, sopra una striscia che si spingeva all'interno per un migliaio di chilometri. Quando i Tupi-Guarani, popoli al confronto meglio dotati e attrezzati, si slanciarono alla conquista della costa atlantica, riuscirono, dopo una lotta tenace e sanguinosa, a sloggiarne i Ges: questi furono rigettati indietro, negli stati di Goyaz e Matto Grosso. Ma ben presto tornarono sui loro passi, per il possesso della zona marittima, sostenendosi da ambo le parti una guerra che perdurò fino a tutto il sec. XVI. Questi fatti gettano luce sulla distribuzione disseminata dei Tupi nell'interno e la parziale riapparizione dei Ges, che i portoghesi conobbero temporaneamente insediati su certi tratti del litorale. Le incursioni di questo genere, da parte dei Ges, si continuarono durante la colonizzazione, anche contro gli stabilimenti portoghesi della costa, specie tra Bahia e Rio de Janeiro. Il caratteristico cilindro o rotella di legno che quegli Indiani usano inserire nel labbro inferiore o nel lobulo dell'orecchio, dai Portoghesi chiamato gamella e botoco, li fece conoscere nella letteratura coi nomi di Gamellas e Botocudos, il quale ultimo, in un modo generale, è divenuto sinonimo di Tapuya, e si applica correntemente a tutto il gruppo. Oltre alla massa settentrionale dei Cayapó e Akuá, il gruppo Ge è rappresentato oggi principalmente dai Botocudo, nella selva e le montagne comprese nel quadrante nord-orientale dello stato di Minas Geraes, fra il Rio Doce e il Pardo. Una tribù di questo settore, i Crenak, poté esservi studiata di recente dal Maniser (v. brasile: Le popolazioni indigene): essa abita alle sorgenti del Rio Mutum e appare occasionalmente lungo la sponda settentrionale del Rio Doce.
Lingue. - La famiglia linguistica Ges-Tapuya (chiamata anche Ge dal Rivet e Tapuyo da Brinton e Chamberlain) è una delle più vaste, ma meno solidamente costruite, dell'America meridionale. Un tentativo di classificazione delle lingue Ges-Tapuya fu già dato da A. Trombetti in questa Enciclopedia Italiana (II, p. 923); essa concorda con quella di W. Schmidt, Sprachfamilien u. Sprachenkreise d. Erde (Heidelberg 1926), p. 238. Diversa è la classificazione del Rivet, Les langues du monde (Parigi 1925), p. 697 segg., che incorpora il Botocudo e, quantunque con esitazione, anche il Goytacá nel Ge orientale.
Bibl.: V. alle voci botocudo; brasile. Inoltre i seguenti scritti recentissimi: H. H. Maniser, Les Kaingangs de Sao Paulo, in Proceed. of the Twentythird Intern. Congress of Americanists, New York 1930; E. H. Snethlage, Unter nordostrbasilianischer Indianern, in Zeits. für Ethnologie, LXII, Berlino 1931; Ploetz, Hermann e Métraux, La civilisation matérielle et la vie sociale et religieuse des indiens Zè du Brésil méridonal et oriental, in Rev. del Instituto de Etnología de la Universidad de Tucumán, I, Tucumán, 1930.