GERUSALEMME (XVI, p. 833)
Alla cessazione delle ostilità fra Israele e gli stati della Lega araba, una commissione mista d'armistizio fissava una linea di demarcazione, che divideva in due settori la città, lasciando in mano israeliana i quartieri nuovi, e in mano giordana la città antica entro la cinta delle mura. Nel 1950 lo stato d'Israele fissava a G. la propria capitale, trasferendovi di fatto gli organi del governo. Di fronte ai 28 km2 della città nuova, abitata nel 1958 da 155.000 abitanti, la città vecchia non misura che 0,850 km2 e contava nel 1952 47.000 abitanti. Costante, dal 1948, è lo sviluppo economico, oltre che demografico, dei quartieri israeliani, che si estendono sulle colline e sui terrazzi dei dintorni, inframmezzati da aziende agricole, il cui scopo è di integrare i rifornimenti della città. La zona del M. Scopus, a NE della città, costituisce un territorio demilitarizzato, diviso tra Israele (a N) e Giordania (a S). L'apporto di elementi immigrati dai paesi più evoluti dell'Occidente ha consentito il sorgere di numerose industrie, per lo più destinate a soddisfare il mercato interno (calzaturifici, fabbriche di sigarette e di fiammiferi, industrie farmaceutiche, metallurgiche, di utensili, di ceramiche, di laterizî, ecc.). Il problema dei rifornimenti d'acqua dolce, acuito drammaticamente dai sabotaggi del 1948, è stato risolto con una nuova rete di acquedotti, ultimata nel 1951, che fornisce 45.000 m3 d'acqua al giorno. Le comunicazioni fra il settore israeliano e quello giordano sono rigorosamente controllate e la linea di demarcazione può essere attraversata soltanto in un punto.