GERTRUDE detta la Grande, Santa
Nacque il 6 gennaio 1256, non si sa in quale parte della Germania, e a 5 anni fu messa per educazione nel monastero benedettino di Helfta presso Eisleben (Sassonia), di cui era badessa Gertrude di Hackeborn, e ivi fu affidata alle cure di S. Matilde, che anche in seguito esercitò su G. profonda influenza. Già nel suo periodo di educanda, e più ancora da quando in età di 8 anni passò a far parte del monastero, G. attese allo studio delle lettere e delle arti e acquistò una profonda conoscenza della letteratura contemporanea (di cui più tardi s'incolpava, come di negligenza nella perfezione spirituale), e segnalata perizia nell'alluminare i codici e nel canto gregoriano.
A 26 anni ebbe la prima visione, che fu poi seguita da molte altre sino all'estremo di sua vita. Sotto quell'influenza G., sostituiti gli studî profani con quelli della S. Scrittura, dei Padri e della teologia, si dedicò totalmente alla vita spirituale, avvincendo e indirizzando la sua natura estremamente sensibile a un abituale raccoglimento interno, favorito dal susseguirsi delle visioni. Pur mantenendo grande semplicità di vita, si prodigò in opere di carità per i poveri, e si studiò di diffondere in ogni ceto di persone il senso della perfezione cristiana, ricavato soprattutto dallo spirito della liturgia; diffuse molto la devozione alle anime del purgatorio. Morì a Helfta il 17 novembre 1301 (o 1302?). La sua festa fu fissata da principio al 17 novembre, in cui è celebrata dall'ordine benedettino, poi trasportata al 15 dello stesso mese. Viene chiamata Gertrude "la Grande" per distinguerla dall'omonima di Hackeborn.
Gli scritti di Santa G. rimasero per molto tempo negletti e parecchi andarono perduti; solo nel sec. XVI furono accuratamente raccolti e diffusi. Dei superstiti sono da ricordare: Legatus divinae pietatis, specie di biografia in 5 libri, dei quali solo il II è della santa, mentre gli altri sono compilazioni di sue consorelle condotte su appunti di lei; Exercitia spiritualia, in 7 capi, opera squisitamente mistica e la più stimata; Liber specialis gratiae, contenente le rivelazioni dell'amica S. Matilde. Sono editi in Revelationes Gertrudianae et Mechtildianae op. Solesmensium O. S. B. monacorum (Poitiers e Parigi 1875-1877).
Fra le molte traduzioni nelle varie lingue sono da segnalare: quella del Legatus a opera dei benedettini di Solesmes, Le héraut de l'amour divin (Tours e Parigi 1921); quella del II libro del Legatus, a opera di G. Battelli, La Sposa del Signore (Firenze 1919); e quelle degli Exercitia, a opera dei solesmensi, Les exercices de Sainte G. (Tours 1919), e a opera di R. Medici, Gli eserc. spirituali (Badia di Praglia 1924).
Bibl.: L. Villani, Vita e revelazioni di s. G., ecc., voll. 2, Napoli 1879; G. Ledos, Sainte G., Parigi 1901, trad. ital., Roma 1931; A. Levasti, I mistici, I, Firenze 1929, pp. 129-139; G. Besse, Les mystiques bénédictins des origines au XIIIe siècle, Parigi 1922; D. G. Dolan, Sainte G., sa vie intérieure, Maredsous 1922; ulteriore bibliografia in U. Chevalier, Répertoire des sources hist. du Moyen âge. Bio-bibl., I, Parigi 1905, coll. 1762-63.