FROBE, Gert
Fröbe, Gert (propr. Karl Gerhart)
Attore teatrale e cinematografico tedesco, nato a Planitz (od. Zwickau, Sassonia) il 25 febbraio 1913 e morto a Monaco di Baviera il 5 settembre 1988. Caratterista di talento, nei quasi cento film interpretati ebbe i ruoli più diversi; la sua immagine rimane tuttavia legata soprattutto alle parti di tedesco malvagio o grottesco in varie coproduzioni internazionali, cui sembravano destinarlo la figura massiccia, i lineamenti duri e gli occhi chiarissimi. La più celebre interpretazione resta quella di antagonista dell'agente James Bond in Goldfinger (1964; Agente 007 ‒ Missione Goldfinger) di Guy Hamilton.Violinista nei caffè e alla radio tra il 1930 e il 1933, lavorò quindi in teatro, prima come scenografo e dal 1937 come attore. Vestita la divisa nel 1944-45, dopo la fine della guerra recitò nei cabaret. Debuttò nel cinema nel 1948 con Berliner Ballade (Ballata berlinese) di Robert A. Stemmle, nella parte dello scanzonato Otto Normalverbraucher, ovvero "consumatore medio", il tipico tedesco passato, sempre con irridente cinismo, dalle distruzioni del conflitto al mercato nero del dopoguerra. Pur continuando con il teatro e il cabaret, negli anni successivi partecipò in patria, in ruoli di contorno, a una ventina di film, cambiando drasticamente nel fisico, che da magro e allampanato si fece 'rotondo' e pesante. La sua grande occasione giunse nel 1955, con Les héros sont fatigués (Gli eroi sono stanchi) del francese Yves Ciampi. Mutato lo stile di recitazione, che divenne aggressivo e ruvido, creò un suo nuovo personaggio, che i registi di vari Paesi presero a sfruttare con continuità. In Francia lavorò, tra gli altri, con Jules Dassin, Julien Duvivier, Claude Autant-Lara, Henri Verneuil. In Germania partecipò a Das Mädchen Rosemarie (1958; La ragazza Rosemarie) di Rolf Thiele, che fece scalpore a causa della violenta polemica contro gli eccessi del miracolo economico tedesco; fu un sadico assassino di bambine in Es geschah am hellichten Tag (1958; Il mostro di Magendorf) di Ladislav Vajda, e un commissario di polizia in Die 1000 Augen des Dr. Mabuse (1960; Il diabolico dottor Mabuse) di Fritz Lang. Poi venne il ruolo del perfido Auric Goldfinger, che valse a F. uno straordinario successo personale, facendone uno degli interpreti più ricercati a livello internazionale. Negli anni seguenti lavorò così in una trentina di film, tra i quali spiccano Paris brûle-t-il? (1966; Parigi brucia?) di René Clément, Ludwig (1972) di Luchino Visconti e Das Schlangenei (1977; L'uovo del serpente) di Ingmar Bergman. Dal 1981 si dedicò esclusivamente alle produzioni televisive.
G. Ball, Gert Fröbe: seine Filme, sein Leben, München 1982.