Scholem, Gershom Gerhard
Ebraista e storico tedesco delle religioni (Berlino 1897 - Gerusalemme 1982), dal 1948, con la costituzione dello Stato di Israele, cittadino israeliano. Studiò matematica, filosofia e lingue orientali nelle univv. di Berlino, Jena e Berna, rivolgendosi poi allo studio dell’ebraismo e conseguendo il dottorato a Monaco nel 1922. Aderì al sionismo e si trasferì a Gerusalemme nel 1923. Prof. di Mistica ebraica e Cabala nell’univ. ebraica di Gerusalemme (1933-65), fu presidente dell’Accademia israeliana delle scienze (1968-74). Attento studioso delle tradizioni culturali dell’ebraismo, ha fondato su solide basi filologiche la ricostruzione dei movimenti mistici ebraici e in partic. della qabbālāh, situata in Linguadoca nella seconda metà del sec. 12°, da dove ben presto si sarebbe diffusa in Spagna e altrove, e collocata nel contesto degli altri movimenti esoterici e razionalizzanti ebraici e dei contemporanei movimenti religiosi e filosofici dell’Occidente cristiano. Soprattutto nel secondo dopoguerra, S. svolse un’intensa attività fuori d’Israele come conferenziere e visiting professor, imponendo all’attenzione degli studiosi di tutto il mondo fatti cruciali della storia culturale ebraica. Tra le sue opere si segnalano: Alchemie und Kabbala (1925; trad. it. Alchimia e kabbalah); Bibliographia kabbalistica (1927); Major trends in Jewish mysticism (1941; trad. it. Le grandi correnti della mistica ebraica); Zur Kabbala und ihrer Symbolik (1960; trad. it. La kabbalah e il suo simbolismo); Ursprung und Anfänge der Kabbala (1962; trad. it. Le origini della Kabbala); e l’autobiografia Von Berlin nach Jerusalem (1978; trad. it. Da Berlino a Gerusalemme). Amico di Benjamin, ne scrisse una biografia (Walter Benjamin, 1965) e curò, con Adorno, l’edizione dei Briefe (2 voll., 1966).