• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

GROOTE, Gerrit de; più spesso Geert Groote

di Adriano H. Luijdjens - Enciclopedia Italiana (1933)
  • Condividi

GROOTE, Gerrit (Gerardo) de; più spesso Geert Groote

Adriano H. Luijdjens

Fondatore del movimento dei Fratelli della vita comune, nacque a Deventer (Paesi Bassi) nell'ottobre 1340. Dopo aver studiato all'università di Parigi e a Praga, visse, fino dal 1366, alla corte papale di Avignone come delegato del magistrato di Deventer. Uomo di vasta cultura nel diritto canonico civile, nella teologia, nella medicina, nell'astrologia, menò dapprima vita mondana, fino a che improvvisamente, nel 1374, per l'influenza di Enrico di Calcar, si volse alla pratica dell'ascetismo. Dal 1377 al '79 visse in un convento di certosini presso Arnhem. Datosi poi, col permesso del vescovo di Utrecht, alla predicazione, eccitò alla penitenza e si scagliò violentemente contro gli eretici e contro la corruzione del clero, portando la sua parola infiammata a Zwolle, Kampen, Deventer, Zuften, Haarlem, Leida, Delft, Gouda, e Amsterdam, e destando dappertutto impressione enorme tra le masse. Nel 1383 i suoi nemici riuscirono a ottenere un editto vescovile che proibì la sua predicazione. Da allora in poi il suo influsso si restrinse a un piccolo numero di amici ed allievi.

Figlio fedele della Chiesa, fino alla sua morte egli si preoccupò soprattutto della riforma della vita morale e religiosa. Assai più tardi, quando l'influenza della sua dottrina perdette d'efficacia, molti suoi seguaci parteciperanno alla grande Riforma della quale egli è solo un precursore indiretto. La sua riforma prese un atteggiamento essenzialmente pratico-mistico e si attuò dapprima nella creazione di quelle "Case di vita comune", nelle quali fin dal 1374 si raccoglievano, sotto la guida del maestro, i suoi seguaci che si obbligavano, senza alcun voto speciale, a servire Dio con una vita di castità, di obbedienza e di laboriosità. Non volle dunque un nuovo ordine religioso, ma una libera associazione. La prima vera Casa per fratelli, ove anche G. passò gli ultimi suoi anni, data dal 1381. Per, consiglio dato da G. stesso morente (1384) ai suoi discepoli, in conseguenza dell'animosità sempre crescente da parte degli ordini mendicanti, che tentarono di far considerare l'associazione di G. come eretica, gli allievi di G. fondarono nel 1387 il convento di Wildesheim adottando la regola dei canonici regolari di S. Agostino. Più tardi questo convento, divenuto assai rinomato, fu casa madre di una fiorente congregazione con proprio capitolo. Grande fu l'influenza spirituale di G. nel sec. XV e anche fuori del cerchio dei suoi seguaci più diretti, perché gran numero di devoti rimanendo nel mondo, vivevano, senza avere un centro di riunione tra di loro, secondo le prescrizioni di G. e nello spirito di lui. Tra gli scritti di G. sono notevoli le lettere e le prediche.

Bibl.: G. Bonet-Maury, G. de G., Parigi 1878; Auger, Étude sur les mystiques des Pays-Bas au moyen-âge, Bruxelles 1892; J. G. Acquoy, Het klooster te Windesheim, Utrecht 1875 (in questo libro a pp. 15-58 la migliore biografia di G.; contiene pure la bibl. completa fino all'anno 1875). La bibl. dal 1875 al 1905 si trova in M. Schoengen, Jacobus Trajccti alias de Voecht, Narratio de inch. domus cleric. in Zwollis, Amsterdam 1908; Vita Magistri Gerardi Magni (autore Petrus Horn), in Nederlandsch Archief voor Kerkgeschiedenis, VI (1909), pp. 325-370; A. Hyma, The Christian Renaissance, History of the "Devotio Moderna"), Grand Rapids (Michigan) 1924, con appendice di testi, indicazione di fonti anche inedite e bibl. completa.

Vedi anche
Fratelli della vita comune Comunità di sacerdoti e laici, sorta nel 1381 a Deventer (Olanda) sotto l'ispirazione di G. Groote (1340-1384). Attiva fino al 19° sec., la comunità si caratterizzò per un particolare tipo di spiritualità detta devotio moderna, e si dedicò a opere di pietà e alla diffusione di testi di ascetica e di ... Devotio moderna Movimento di spiritualità mistica sorto nei Paesi Bassi nella seconda metà del 13° sec. e da lì propagato da varie istituzioni religiose (‘fratelli’ e ‘sorelle della vita comune’, canonici regolari di Windesheim) nella Germania occidentale, dove si sviluppò fino al 16° sec., facendo sentire il suo influsso ... Ruusbroec, Jan van, beato Ruusbroec ‹rü´üsbruuk› (o Ruisbroeck, o Ruysbroeck, o Rusbroeck), Jan van, beato. - Mistico fiammingo (Ruysbroeck, Bruxelles, 1293 - Groenendael 1381). Compì studî filosofici e teologici, fu ordinato prete nel 1317 e per venticinque anni fu cappellano nella chiesa di Santa Gudula a Bruxelles. Spirito ... Deventer Città dei Paesi Bassi (prov. dell’Overijssel). Fondata forse dai Romani, nel Medio Evo si sviluppò come centro commerciale divenendo membro della Lega anseatica; nel 1495 ottenne dall’imperatore Massimiliano I il riconoscimento della propria autonomia. Fu teatro di lotte sanguinose nella guerra d’indipendenza ...
Altri risultati per GROOTE, Gerrit de; più spesso Geert Groote
  • Groote, Geert
    Enciclopedia on line
    Mistico (Deventer 1340 - ivi 1384). Studiò in varie università acquistando fama di grande cultura; in seguito a una conversione mistica (secondo alcuni nel 1370; secondo i più nel 1373-74), sotto l'influsso del certosino Hendrik van Calcar, si ritirò in una certosa presso Arnhem. Promosse e propagò ...
Vocabolario
spésso²
spesso2 spésso2 avv. [uso avverbiale dell’agg. spesso1, sviluppatosi già alle origini della nostra lingua]. – Frequentemente, ripetutamente, molte volte: Quanto in femmina foco d’amor dura, Se l’occhio o ’l tatto spesso non l’accende (Dante);...
spésso¹
spesso1 spésso1 agg. [lat. spissus]. – 1. agg. a. Che si presenta denso e fitto: su tutta la zona c’era una s. nebbia; un fumo s. e nerastro; ant. o region. con riferimento alla densità di un liquido, di un fluido: una minestra troppo s.;...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali