DE ANGELIS, Gerolamo
Nacque a Civitavecchia (Roma) il 2 genn. 1858 e vi trascorse la prima infanzia; poi, rivelate spiccate doti musicali, fu affidato a un certo maestro dell'Angelo, che consigliò studi regolari; ciò si rese possibile dopo il trasferimento della famiglia a Milano.
Infatti nel 1869, all'età di undici anni il D. sostenne con successo l'esame di ammissione al conservatorio della città lombarda, ricevendo particolari elogi dalla commissione esaminatrice che sottolineò le sue particolari attitudini. Il suo curriculum fu decisamente brillante, confermando così il lusinghiero giudizio di ammissione: entrato nella classe di violino e di composizione, vinse un premio speciale e gli venne conferita una medaglia di merito; inoltre negli ultimi tre anni del corso vinse ripetutamente il gran premio per il violino, riconoscimento concesso solo agli allievi di levatura eccezionale.
Egli seppe trarre profitto dagli insegnamenti dei suoi maestri più illustri, tra i quali spiccano E. Cavallini ed A. Bazzini, il primo virtuoso di violino e compositore (per il quale Verdi inserì ne I Lombardi alla prima Crociata il celebre assolo del terzo atto), il secondo autorevolissimo esponente musicale e uno dei primi a sollecitare la nascita di una musica strumentale italiana, istanza questa che a Milanci era sentita particolarmente e che trovava il suo stimolo nelle esecuzioni dei lavori dei maestri francesi e tedeschi presso la Società del quartetto.
A soli due anni dal conseguimento del diploma, il D., che nel 1877 aveva partecipato ai concerti popolari, organizzati al conservatorio dell'Andreoli, fu chiamato a collaborare con la Società del quartetto sia come solista sia come esponente di formazioni cameristiche, di cui facevano parte celebri interpreti e compositori come T. Ritter, S. joachim, A. Wilhalmi, S. De Swert e C. Saint-Saéns. La sua prima apparizione alla Società del quartetto avvenne il 3 marzo 1878 e da allora fu presente molte volte fino al 1896, esattamente dal marzo 1878 al gennaio 1884, e poi il 6 e l'8 maggio 1896, data in cui tenne il suo ultimo concerto. Fu in questa occasione che la Gazzetta musicale di Milano gli dedicò un ritratto biografico.
Contemporaneamente all'attività di concertista il D. svolse attivamente quella di insegnante e compositore. Succeduto al suo maestro, il Cavallini, egli fu nominato con r. d. del 1881 maestro di violino e viola nel conservatorio di Milano; il decreto venne poi riconfermato il 13 dic. 1883 ed egli tenne la cattedra fino al 1923; dal '23 al '25 continuò la sua attività, occupando la cattedra per incarico; per incarico insegnò musica per strumenti ad arco dal 1914 al 1923. Il suo lavoro di insegnante, che finì per diventare la sua principale attività, veniva talvolta interrotto per brevi periodi, durante i quali compiva tourneés, anche fuori Italia. Particolarmente fortunata fu quella del 1894 nel Sudamerica. durante la quale si esibì a Rio de Janeiro, Montevideo, Buenos Aires. A Montevideo gli offrirono la carica di insegnante di violino presso il locale conservatorio, ma rifiutò. Interruppe ancora la sua attivita per recarsi a Dublino tra il 1897 ed il 1898, ove insegnò nella R. Accademia di musica.
Dalla sua scuola uscirono numerosi allievi che svolsero poi un ruolo importante nell'ambiente musicale del nostro secolo; ricordiamo in particolare B. Panteo, M. Anzoletto, V. Crespi, A. Poltronieri, M. e G. Chiti, G. Gavazzeni, e molti altri che testimoniano l'alto magistero del D.; giustamente il Bonaventura e poi il Martinotti indicano in lui una delle espressioni più valide della scuola lombarda di violino. Scaturita a sua volta dalla scuola del celebre violinista A. Rolla, essa costituisce il necessario anello di congiunzione tra gli atteggiamenti romantici dei Cavallini e quelli più moderni dell'Anzoletto e del Poltronieri, i due violinisti più significativi formatisi alla scuola del De Angelis.
Come compositore si cimentò soprattutto in brani per violino e curò varie revisioni e adattamenti; nel 1896 tentò l'avventura dell'opera, facendo rappresentare al teatro Carlo Alberto di Novi Ligure L'Innocente, di cui scrisse anche il libretto. L'opera andò in scena il 15 settembre, nel corso di una stagione che vide la rappresentazione de Le Villi di Puccini e del Mefistofile di Boito. L'opera del D., secondo quanto scrive La Società, giornale di Novi Ligure, sostituì la rappresentazione di un lavoro di R. Marenco, gloria della cittadina, forse Le strategie d'amore. L'Innocente riportò un discreto successo. L'autore ebbe dodici chiamate e si ebbero due repliche. Circa il valore e l'orientamento musicale della composizione si può dire ben poco, visto che il cronista del giornale di Novi non fece menzione né dell'argomento né della musica, di cui non si è più trovata traccia. Per il resto, oltre alla stabile collaborazione come violino solista al teatro alla Scala, iniziata dopo il 1898, la sua vita non fu segnata da altri avvenimenti di rilievo ed egli si spense a Calolziocorte, paese del Bergamasco, il 5 febbr. 1935.
Ricordiamo del D. le seguenti composizioni: Menuet und Gigue Op. 2 per violino e pianoforte, Leipzig s.d., n.e. 7995; Rived'amour, préludè melodique pour violon et piano "A Mme E. F. D'Occhieggo", Milano s.d., n.e. 104581 c; Andante religioso per violino e pianoforte, London 1900; Agosto, andantino per violino e pianoforte, ibid. s.d., ma 1900; In sogno! melodia per violino e pianoforte, Milano 1900. Opere didattiche e revisioni: D. Charles, Metodo elementare per violino riveduto, Milano 1891; Dodici esercizi perviolino solo composti da F. Benda, A. Gravina, D. Locatelli, A. Lolli ecc., ibid. 1895; B. Ferrara, Lo studio del violino elementare ed esercizie composizioni di diversi autori, riveduta e corretta dal prof. G. De Angelis, ibid. 1900; Latecnica del violino divisa in 5 parti, ibid. 1922 (in collab. con R. Funari e G. Fuello).
Fonti e Bibl.: Milano, Arch. dei Conservatorio G. Verdi, Protocollo n. 87a, 1882; n. 117, 1882; nn. 109, 122, 130 e 134, 1894; n. 76, 1923; Annuari del R. Conserv. di musica G. Verdi di Milano, relativi agli anni scolastici 1882-83, 1885-86, 1889-93, 1907-1908 e 1910-1916; I quadri del Conservatorio, in Annuario 1962-63 e sguardo storico, Milano 1963, p. 105; La Gazzetta musicale di Milano, 21 maggio 1896, pp. 359 s.; La Società [Novi Ligure], 15 e 29 settembre, 11 ottobre, 15 nov. 1896; Cento anni di concerti della Società del quartetto di Milano, Milano 1964, pp. 22 s., 26 s., 29 ss., 35, 58;A. Bonaventura, Violinisti ital. moderni, in A. Untersteiner, Storia del violino, dei violinisti e dellamusica per violino, Milano 1906, p. 205; S. Martinotti, Ottocento strumentale italiano, Bologna 1972, p. 305; C.Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 417.