BENZONI, Gerolamo
Viaggiatore italiano del sec. XVI. Nato nel 1519 a Milano di famiglia modesta e travagliata da rovesci di fortuna, venne dal padre inviato ancora adolescente in Francia, Spagna, Germania. Nel 1541 si propose di raggiungere il Mondo Nuovo, del quale correvano allora le meravigliose notizie. Partito da Milano e giunto a Siviglia per via di terra, s'imbarcò per le Canarie, indi, profittando di una nave da carico spagnola, raggiunse l'isola di Cubagua nelle Isole Sottovento (Piccole Antille). Di qui, accompagnandosi a varie spedizioni spagnole di ricognizione e di conquista, si aggirò nella vicina terraferma intorno al golfo di Paria; indi fu nell'isola Margarita (dove rimase a lungo malato), in Portorico, in Hispaniola (Haiti) e in Cuba. Torna poi sulla terraferma a Cartagena e di qui s'interna con varie spedizioni; passa l'istmo, e da Panamá muove a bordo di navi spagnole che costeggiano la sponda del Pacifico verso nord fino ai porti del Guatemala. Tornato a Panamá, s'imbarca con una delle ordinarie spedizioni dirette al Perù nell'inverno del 1550 e si interna fino a Quito, fors'anche fino a Cuzco. L'8 maggio di quell'anno è di nuovo sulla costa a Guayaquil, spinto ad allontanarsi dal vicereame per l'odio che i conquistatori del Perù manifestano contro ogni "Levantino", cioè straniero europeo. S'imbarca con "alquante migliara di ducati" messi insieme con la sua varia attività, e si spinge nuovamente al Nicaragua, dove patisce lunga infermità. Passato nel Guatemala, ne riparte nel 1554, diretto alla Spagna, ma è sbattuto da un fortunale all'Avana, perdendo nel naufragio buona parte dei suoi risparmi. Nell'estate del 1556, dopo quattordici anni di permanenza nelle Indie, riparte con la consueta spedizione spagnola diretta in Europa e arriva a Siviglia il 13 settembre. Di lui perdiamo poi ogni traccia, e sappiamo solo che nel 1572 curava a Venezia la seconda edizione della sua Historia; ignoriamo la data e il luogo della sua morte.
In complesso, queste peripezie del B. non sono gran che diverse da quelle dei tanti avventurieri, noti ed oscuri, che dai paesi d' Europa, e innanzi tutto dalla Spagna, si dirigevano alla volta delle Indie misteriose, attratti dal fascino del nuovo e dalle ricchezze favoleggiate, incontrando ogni sorta di stenti e non sempre raccogliendo reali benefici. Ma l'importanza dei viaggi del B. risiede, oltre che nell'essere stato egli uno dei pochi Italiani che in piena indipendenza parteciparono alle imprese dei conquistadores, nel fatto che al suo ritorno in patria egli volle porre in iscritto la narrazione delle traversie passate e delle cose vedute. La sua opera (La historia del Mondo Nuovo in tre libri di M. Gerolamo Benzoni milanese, la qual tratta delle isole e mari nuovamente ritrovati e delle nuove città da lui proprio veduti per acqua e per terra in quattordeci anni), dedicata al papa Pio IV, fu pubblicata in Venezia nel 1565 per i tipi di Fr. Rampazzetto. In una seconda edizione' stampata in Venezia dai fratelli Tini, lo stesso B. aggiunse un Discorso delle cose notabili delle Canarie.
La historia del Nuovo Mondo, per quanto notevole e interessante in ciò ch'è autobiografia e per la libertà, abbastanza animosa, dei giudizî espressi sui metodi di colonizzazione spagnola e sulla vita coloniale dei paesi visitati, manca tuttavia di ordine e quasi del tutto anche di originalità. Al racconto delle proprie vicende il B. innesta la narrazione della scoperta di Colombo, indi quella delle successive esplorazioni e conquiste (particolarmente soffermandosi su quella del Perù), e la descrizione dei luoghi e delle usanze indigene. Ma, tanto nella parte narrativa quanto in quella descrittiva, egli si limita in genere a riassumere o raffazzonare senza alcuno spirito critico notizie tratte da pubblicazioni antecedenti, in particolare rifacendosi ai Sommarî delle opere di Pietro Martire d'Anghiera e di G. Fernando di Oviedo, pubblicati dal Ramusio nel 1556, e alla storia di Fr. Lopez de Gomara, ridotta in italiano da Giordano Ziletti nel 1557. Si notano talora frasi tolte di peso da queste sue fonti, e non mancano inesattezze evidenti fin nel racconto delle sue personali vicende, come mostrano le molte e chiare contraddizioni rilevate dalla critica moderna.
Bibl.: M. Allegri, Di Gerolamo Benzoni e della sua Historia del Mondo Nuovo, in Raccolta di documenti e studi pubblicati dalla R. Commissione colombiana per il IV Centenario della scoperta dell'America, III, parte 4ª, Roma 1894, pagina 133 segg.