GEROBOAMO I
. Primo re d'Israele, figlio di Nabat della tribù di Efraim. Egli fu dapprima al servizio del re Salomone, ma condivise il malcontento generale che eccitavano le spese esagerate e le continue intraprese di questo re; più tardi anzi, per intervento di Achia esponente del profetismo, tentò un colpo contro di lui. Però il colpo gli andò fallito ed egli dovette fuggire in Egitto presso il faraone Sesac (Šešonlt), che lo protesse e gli diede la sua stessa figlia in sposa. Morto Salomone, era succeduto al trono suo figlio Roboamo. G. allora tornò in patria e dal popolo malcontento fu posto a capo di una deputazione che andò a chiedere a Roboamo di mitigare il giogo che suo padre aveva fatto pesare sulla nazione. Ma il giovane re al contrario imprudentemente minacciò di aggravarlo. Fu allora che il popolo si rivoltò e la maggioranza degl'Israeliti si separò dalla casa di David e prese G. per re. A Roboamo non restarono che le due tribù di Giuda e di Beniamino (c. 930 a. C.). Allo scisma politico G. aggiunse lo scisma religioso. Perché il popolo non si recasse al tempio di Gerusalemme, ove regnava Roboamo, fabbricò due vitelli d'oro come simboli di Jahvè e li eresse uno a Bethel alla frontiera meridionale, l'altro a Dan, a nord, e a questo nuovo culto istituì egli un nuovo sacerdozio. Era l'apostasia ufficiale da Gerusalemme. Morl dopo 22 anni di regno (circa 930-908 a. C.) (I [III] Re, XI, 26-XIV, 20).