germanocentrico
agg. Che pone costantemente la Germania al centro delle strategie politiche.
• l’ostacolo più grande da rimuovere per rimuovere le cause strutturali dell’incompiutezza dell’euro non è rappresentato (solo) dai tedeschi, ma (anche e soprattutto) dai francesi. Parigi, con [François] Hollande come con [Nicolas] Sarkozy, non intende cedere un grammo della sua sovranità, mentre Berlino è disposta, seppure a condizione che l’Europa federale sia germanocentrica. (Enrico Cisnetto, Foglio, 7 settembre 2012, p. 2) • Spera che si arrivi comunque a una soluzione onde evitare il «Grexit» anche se le premesse della vigilia non sono certo buone: il vertice a due tra [Angela] Merkel e Hollande, senza consultare tutti gli altri partners, ha dimostrato ancora una volta che l’Europa è un colosso coi piedi d’argilla. E soprattutto che l’Unione è ancora germanocentrica. (Francesco Cramer, Giornale, 8 luglio 2015, p. 6, Il Fatto) • Un’Unione Europea iperburocratizzata, germanocentrica, incapace di promuovere una vera collaborazione tra gli Stati per far fronte alle urgenze dell’oggi, dall’immigrazione alla crisi economica. È un cambio di passo deciso ‒ pena l’effetto domino innescato da sterili nazionalismi ‒ quello che l’Europa deve avere il coraggio di compiere all’indomani della Brexit secondo il vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio, vicepresidente della Comece, la Commissione degli Episcopati europei. (Barbara Sartori, Avvenire, 29 giugno 2016, p. 5).
- Composto mediante la giustapposizione dei confissi germano- e -centrico.
- Già attestato nella Stampa del 19 marzo 1983, Tuttolibri, p. 3 (Serena Vitale).