PALLAVICINO, Germano
PALLAVICINO, Germano. – Organista e compositore, nacque a Cremona intorno al 1545; non sono finora emersi elementi che lo confermino fratello di Benedetto, secondo la proposta di Santoro (1967).
Le prime attestazioni documentarie (1568) sono relative a incarichi temporanei di organista in S. Francesco e nel Duomo di Cremona (dove è definito «filius quondam Mathei habitator in loco Monticellorum de Unginis ultra Padum»: Cesari-Pannain, 1939, p. XV; Tibaldi, 2013, p. 112); risulta operante nel 1599 a Pizzighettone, presso Cremona, e nel 1610 a Toscolano, sul Garda. Fu citato tra i più eminenti organisti da Costanzo Antegnati (L’arte organica, Brescia 1608, c. A2); per le sue competenze organarie fu chiamato a pronunciarsi su uno strumento di Lorenzo Stanga per le monache di S. Bartolomeo a Cremona. Sembra anche essere stato, insieme ad Antegnati e a Placido Falconio, tra i promotori della tipografia musicale di Vincenzo Sabbio in Brescia (cfr. la lettera dedicatoria nella Psalmodia Vespertina di Falconio, Brescia 1579).
Delle sue opere vocali rimangono soltanto tre madrigali (Laura soave, vita di mia vita; Vorrei, donna, scoprirvi; Chi sarà in terra omai) contenuti nel Liber secundus gemmae musicalis di Friedrich Lindner (Norimberga, Gerlach, 1589), provenienti quasi certamente da una raccolta perduta e caratterizzati dalla scrittura arcaica tipica del madrigale ‘arioso’, improntata a eleganti melodie e a sonorità eufoniche. Nell’ambito strumentale, oltre al Secondo libro delle fantasie over ricercari a quattro voci (Venezia 1610, dedicato a Francesco Gonzaga; sopravvive la sola parte del canto) si conoscono cinque composizioni manoscritte in intavolatura organistica tedesca (Berlino, Staatsbibliothek, Preussischer Kulturbesitz, N. Mus. ant. pract. 21): la Toccata La Gonzaga, costruita come un rigoroso ricercare monotematico, e due Fantasie, La Loda e L’Acquina napolitana (incompl.), sono esemplate sulla stessa stampa; altri due Ricercari provengono forse dal perduto Primo Libro (ed. mod. dei quattro brani completi in G. Pallavicino, F. Stivori e anonimi, Opere per organo, a cura di A. Carideo, Bologna 1999).
Fonti e Bibl.: G. Cesari - G. Pannain, La musica a Cremona nella seconda metà del secolo XVI e i primordi dell’arte monteverdiana, Milano 1939, p. XV; G. Pontiroli, Notizie di musicisti cremonesi dei secoli XVI e XVII, in Bollettino storico cremonese, XXII (1961-64), p. 165; G. Santoro, La famiglia e la formazione di Claudio Monteverdi, Cremona 1967, p. 21; O. Mischiati, Documenti sull’organaria padana rinascimentale, II: Organari a Cremona, in L’Organo, XXIII (1985), pp. 85, 90, 125 s., 129-133; Id., Bibliografia delle opere dei musicisti bresciani pubblicate a stampa dal 1497 al 1740, Firenze 1992, pp. I, 262 s.; II, pp. 717-719; A. Carideo, Wiederentdeckte Kompositionen von Francesco Stivori und Germano Pallavicino, in Basler Jahrbuch für historische Musikpraxis, XXII (1998), pp. 53-67; G. Sommi Picenardi, Dizionario biografico dei musicisti cremonesi, a cura di C. Zambelloni, [Turnhout] 1998, pp. 212 s.; R. Tibaldi, Dal Quattrocento alla fine del Seicento, in MusiCremona. Itinerari nella storia della musica di Cremona, Pisa 2013, pp. ad ind.; The new Grove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XIX, pp.