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GERGOVIA

di Francesco Gabrieli - Enciclopedia Italiana (1932)
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GERGOVIA

Francesco Gabrieli

. Città gallica degli Arverni, di fortissima posizione strategica su un monte, identificato con l'attuale Mont de Gergovie, 6 km. a S. di Clermont-Ferrand. Deve la sua fama all'assedio ivi posto da Cesare e alla disfatta da lui subita nel 52 a. C.; dopo la guerra gallica non si ha più ricordo di lei, e come capitale degli Arverni appare Augustonemetum (odierno Clermont-Ferrand), dove gli abitanti dell'antico centro furono costretti a trasferirsi.

La battaglia di Gergovia. - Nella primavera del 52 Cesare venne a investire la piazzaforte, in cui, dopo la rotta di Avarico, si era trincerato Vercingetorige. Conquistato d'assalto il colle oggi detto La Roche Blanche, a S. della città, vi stabilì un piccolo campo, collegandolo con trinceramenti col suo campo maggiore, a NE. dell'attuale località Petit Orcet. Ma per la fortissima posizione della città e la minacciata defezione degli Edui stava già per rinunziare a ogni ulteriore operazione, quando dei lavori di fortificazione intrapresi dai Galli sugli attuali colli di Risolles, a SO. di Gergovia, gli fecero balenare la possibilità di un attacco di sorpresa alla città sguarnita di difensori. Distratto il nemico con opportune finte, lanciò tre legioni contro i campi fortificati gallici a S. della città, che furono presto occupati e travolti. Qui, pare, egli avrebbe già dato il segnale della ritirata, che però non fu udito dai suoi già intenti alla scalata delle mura. Il sopraggiungere in forze dei Galli respinse nettamente i Romani dalle mura, e li ricacciò indietro in un disordine che si sarebbe potuto cambiare in gravissima rotta senza l'intervento della X legione di riserva, che arginò l'impeto dell'inseguimento. Vercingetorige seppe rifiutare la battaglia campale che Cesare, ricomposte le file, offerse, e si ritirò, pago del successo, nella città. Due giorni dopo Cesare levò il campo e ripartì verso il Nord.

Bibl.: C. Jullian, Hist. de la Gaule, III, Parigi 1909, pp. 465-479; T. Rice Holmes, Caesar's conquest of Gaul, Oxford 1911, pp. 145-159; Kromayer-Veith, Schlachtenatlas, Röm. Abt., 77-79.

Vedi anche
Arverni Popolo della Gallia celtica nella regione montuosa dell’odierna Alvernia, con capitale Gergovia. Nel 2° sec. a.C. avevano unificato quasi tutta la Gallia in un vasto impero. Il loro condottiero Vercingetorige ebbe un ruolo importante nella resistenza alla conquista romana. Camille Jullian Jullian ‹ˇʃuli̯ã´›, Camille. - Storico (Marsiglia 1859 - Parigi 1933); prof. all'univ. di Bordeaux (dal 1883), poi (dal 1905) al Collège de France, come insegnante di storia e antichità nazionali, nel 1924 fu eletto all'Académie Française. Dedicatosi dapprima alla storia regionale, passò a una serie ... Edui (lat. Aedui) Antico popolo della Gallia fra la Loira e la Saône. Furono i più antichi alleati dei Romani tra i Galli (121 a.C.). Nel 63 a.C., sconfitti da Ariovisto re dei Suebi, chiesero l’aiuto di Roma e quindi accolsero come salvatore Cesare, quando intervenne in Gallia. Tuttavia nel 52 a.C., durante ... Vercingetorige (o Vercingetòrige; lat. Vercingetŏrix -īgis). - Capo dei Galli (m. 46 a. C.), nativo dell'Alvernia. Figlio di Celtillo, ancor giovane organizzò (52) e diresse la ribellione nazionale contro Cesare, riuscendo, dopo alterne vicende, a infliggere una grave sconfitta a Cesare nell'assedio di Gergovia; assediato ...
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