Forma di linguaggio utilizzata da certi gruppi sociali per evitare la comprensione da parte di persone estranee al gruppo. Consiste nella sistematica sostituzione di numerosi vocaboli della lingua comune con altri di origine straniera, o anche indigeni ma con significato mutato oppure deformati o derivati in diversa maniera; al posto del vocabolo comune può stare anche una locuzione metaforica o allusiva.
Tra i g. più noti si ricordano in Italia i vari tipi di furbesco, in Francia l’argot, in Spagna la germanía (fratellanza) e il caló, in Germania il Rotwelsch, in Inghilterra il cant; tra i g. di mestiere, tipici quelli dei pastori del Bergamasco e dei seggiolai di Gosaldo (Belluno).
La gergoafasia è un disturbo del linguaggio proprio dell’afasia sensoriale, che dà luogo a discorsi incomprensibili, intessuti di parole inventate, che in un certo qual modo richiamano quelle di un gergo.