BETTINI, Geremia
Nacque il 20 luglio 1821 a Cameri (Novara), secondo il Bustico, o a Trecate (Novara), secondo altri. Figlio di un modesto operaio, fu istruito nella musica dal maestro C. Coccia. Il suo debutto avvenne - sembra - a Madrid, ma s'ignora in quale anno. Il 23 dic. 1846 al Théatre de l'Académie Royale de Musique a Parigi il B. diede un'interpretazione "urlata" - come testimonia una relazione di C. A. Vecchi (citata dal Radiciotti) - al ruolo di Arturo nel Robert Bruce,un "pasticcio" in tre atti adattato al testo francese di j. Waëz e A. Royer da L. Niedermeyer con musica tratta da diverse opere di Rossini; anche il critico H. F. Chorley pare non stimasse molto l'arte del B. a Londra nel 1847, sebbene non si possa stabilire con certezza se si tratti del B. o dell'omonimo tenore romano Alessandro Bettini, marito del contralto Zelia Trebelli (G. C. Gillbert), con il quale è spesso confuso. Nel 1848 il B. fece la sua prima apparizione a New York con l'Havana Company; cantò poi l'anno seguente a Lione, e questa volta con pieno successo, la parte di Gastone nella Jerusalem (nuovotitolo dei Lombardi alla prima Crociata)di Verdi. Nel 1850 fu a Marsiglia e poi di nuovo a New York, dove il 5 dicembre interpretò all'Astor Place Opera House la parte di Edgardo nella donizettiana Lucia di Lammermoor.Altre sue buone esecuzioni di opere di Verdi (Ernani),di Donizetti (La Favorita e la Lucia)e di Bellini (Norma)si ebbero nel luglio del 1851 al Castle Garden di New York.
Verso la fine dell'anno, come membro della sfortunata Artist's Union Italian Opera Company, si esibì ancora in qualche concerto, di cui degno di memoria fu quello tenuto il 21 dicembre alla St. Peter's Church in Barclay Street a New York, insieme con Angiolina Bosio. Il 27 apr. 1852 sposò Sofia Maretzek, nipote dell'impresario Max Maretzek.
Dopo una breve scrittura a Parigi nell'autunno 1852 (alla Sala Louvois cantò nell'Otello di Rossini e al Teatro Odéon il 7 dicembre nella LuisaMiller di Verdi), il B. ottenne al Teatro alla Scala di Milano il 15 sett. 1853 un grande successo di pubblico e di critica per un'interpretazione del ruolo di Manrico nella prima esecuzione locale del Trovatore di Verdi. Dopo il trionfo scaligero, fu impegnato al Teatro Regio di Torino e poi in numerose tournées all'estero: a Parigi (1854, 1855, 1858), a Edimburgo (1854), a Vienna (1854-55), dove fu particolarmente acclamato e dove, secondo il Bustico, S. Thalberg compose per lui Cristina di Svezia, aMosca (1856), a Pietroburgo (1856-57), scritturato al Teatro Imperiale al posto di E. Tamberlick, e a Madrid (1859). Al suo ritorno in Italia, il B. diede eccellenti prove al Teatro Apollo di Roma con VittorePisani di A. Peri, Un ballo in maschera diVerdi nel carnevale 1859-60 e nell'autunno con Gianidi Nisida,a lui dedicato dall'autore G. Pacini, e con La Favorita. Nel gennaio 1861 interpretò ancora alla Scala di Milano la Lucrezia Borgia di Donizetti. La sua intensa carnera teatrale si concluse probabilmente il venerdì santo del 1861 a Parigi, quando egli cantò insieme con altri artisti del Teatro Italiano frammenti dello Stabat di Pergolesi e di Rossini; infatti alla rappresentazione composta dagli ultimi tre atti delle opere Martha diF. Flotow, Barbiere di Siviglia di Rossini e Mariadi Rohan di Donizetti, eseguita il 21 nov. 1864 al Teatro Apollo di Roma, parteciparono Alessandro Bettini e sua moglie e non il B., come è indicato dal Cametti. Il B. morì a Novara il 24 apr. 1865.
Il B. ebbe voce di tenore potente ed espansiva, schietta nell'intonazione, sfogata e vibrante anche nell'ernissione degli acuti, voce predisposta, dunque, ad interpretare le opere verdiane, fra le quali gli furono congeniali soprattutto l'Ernani e Il Trovatore.Egli si avvalse, tuttavia, della naturale ricchezza di voce e del suo stile di canto completo per includere nel suo repertorio opere (quali, ad esempio, il Mosè e IlBarbiere di Siviglia)che ancora risentivano l'influenza dello stile virtuosistico della voce sopranista, o che necessitavano di un portamento classico nei suoni e di purezza nel fraseggio (come la Norma,la Lucia e La Favorita),nelle quali riuscì ad ottenere inflessioni e sfumature di particolare dolcezza.
Il B. nutrì vivi sentimenti patriottici, e devolse spesso il frutto delle sue rappresentazioni a favore dell'ernigrazione politica e della lotta unitaria: contribuì, per es., generosamente alla sottoscrizione per il milione di fucili necessari alla spedizione dei Mille. Cantò molto spesso anche per beneficenza.
Fonti e Bibl.: Recensione al Trovatore,in Gazzetta music. di Milano,XI(1853), 38, p. 164; Castil-Blaze, Théâtres Lyriques de Paris. L'Opéra Italien de 1548 à 1856, Paris 1859, pp. 394, 461, 465; G. Sacerdote, Teatro Regio di Torino…,Torino 1892, p. 135; U. Morini, La R. Accademia degli Immobili ed il suo Teatro "La Pergola"… Pisa 1926, p. 223; G. Radiciotti, G. Rossini… II, Tivoli 1928, pp. 298 s., 391; A. Cametti, Il Teatro di Tordinona poi Apollo,II,Tivoli 1938, pp. 501-505, 518; G. Bustico, Un grande interprete di Verdi dimenticato,in Rass. naz.,LXII (1940), pp. 371 s.; G. E. Schiavo, Italian-American history,I, New York 1947, pp. 76, 250; C. Gatti, Il Teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), Milano 1964, I, p. 128; II, pp. 48 s., 51 s.; Enciclopedia dello Spettacolo.II,col. 444.