Menestrello francese, autore del Roman de la Violette che narra dell'innocenza riconosciuta di una donna, amica fedele di Gerardo di Nevers, calunniata da un cavaliere sleale. Per convalidare la sua accusa, il cavaliere svela un segno di natura intima, la "violetta" che la dama ha sulla sua persona e che egli era riuscito a scoprire con un sotterfugio. Il motivo conduttore del poema, finito di comporre nel 1227, è, con qualche variante, quello di opere anteriori, quali il Roman de la Rose (1199-1201) e il Comte de Poitiers (1180); ben diverso è però il tono poetico, che nel Roman de la Violette è lirico, con inserzioni di poesie amorose derivate dai canzonieri del tempo. G. de M. portò avanti l'incompiuta continuazione che del Perceval di Chrétien de Troyes aveva redatto Gaucher de Denain.