GERBAIX DE SONNAZ
. Famiglia comitale savoiarda che diede numerosi soldati fino dal sec. XVI. Amedeo, barone di Aiguebelle, morì nel 1591 combattendo a capo della cavalleria piemontese nelle lotte contro Ginevra; Giano (1736-1814) si segnalò come generale nelle campagne del 1793 e 1794 contro i rivoluzionarî francesi e nel 1813 guidò un moto insurrezionale contro i Francesi. Fratello di Giano fu Giuseppe Ippolito (1746-1827) che, morto il fratello, lo sostituì nell'organizzazione dei volontarî savoiardi, coadiuvato dal figlio dello stesso Giano, Giuseppe (1780-1861), poi generale e governatore dei principi Vittorio Emanuele e Ferdinando. Un altro figlio di Giano, Ippolito (1783-1871) fu al servizio dell'Austria, passò poi nell'esercito sardo. Alfonso (1796-1881) ultimo figlio di Giano, fu anch'egli volontario nel 1814; entrato nell'esercito sardo divenne maggior generale, fu governatore generale di Nizza e ultimo deputato del collegio di Thonon alla Camera subalpina. Ettore (nato a Thonon nel 1787, morto a Torino nel 1867) combatté nel 1813 sotto Gioachino Murat. Dopo la prima restaurazione entrò nell'esercito sardo e nel 1848 alla prima guerra d'indipendenza fu comandante del II corpo d'Armata che si segnalò a Pastrengo. Fu poi governatore di Genova, senatore del regno (dal 1848) e nel febbraio del 1849 ministro della Guerra. Nel 1849 comandò le truppe sarde sulla sinistra del Po e della Dora. Fu insignito del Collare dell'Annunziata. Maurizio (Torino 1816, ivi 1892) ufficiale di cavalleria nella campagna del 1848 meritò la medaglia al valore sul campo di Custoza. In quella del 1859 al comando del reggimento di cavalleria Monferrato nel combattimento di Montebello ebbe la medaglia d'oro. Promosso generale, comandò la 1ª divisione sarda nella campagna del 1860 e ottenne la promozione a luogotenente generale alla presa di Perugia. Ebbe poi parte preminente contro la reazione brigantesca al confine fra gli Stati Pontifici e l'ex-regno di Napoli. Nella guerra del 1866 comandò la divisione di cavalleria di riserva. Fu poi comandante di corpo d'armata, aiutante di campo onorario di Vittorio Emanuele II e senatore del regno. Il figlio di Ettore, Giuseppe (Cuneo 1829, Roma 1905) partecipò come ufficiale di cavalleria alle campagne del 1848-49, 1859-60-61 e a quella di Crimea, meritando la croce dell'ordine militare di Savoia alla presa di Mola di Gaeta e la promozione a tenente colonnello per merito di guerra per la campagna dell'Umbria e delle Marche; nella guerra del 1866 fu capo di Stato Maggiore del gen. Bixio e conseguì la medaglia al valore sul campo di Custoza e la promozione a generale per merito di guerra. Aiutante di Umberto I, fu infine comandante del corpo d'armata di Piacenza.