TERBORCH, Gerard
Due sono gli artisti olandesi di questo nome, padre e figlio.
Il padre, Gerard T. il Vecchio, nacque a Zwolle (IJssel) nel 1584, e vi morì nel 1662. Venne in Italia nel 1603 e dopo un soggiorno a Venezia arrivò a Roma nel 1606, dove rimase almeno tre anni presso il cardinale Colonna. Visitò anche Napoli e tornò in patria per la via di Francia. Sono di singolare importanza i suoi disegni a penna con vedute esattissime, specialmente di Roma, che si conservano nel Gabinetto delle stampe al Rijksmuseum di Amsterdam. Quadri di sua mano non si conoscono.
Suo figlio, Gerard T. il Giovane, il celebre pittore, nacque a Zwolle nel 1617, morì a Deventer nel 1681. I suoi quadri più giovanili (Vecchio medico nello studio, del 1635, e Soldati che giuocano all'aperto, nel museo di Berlino) mostrano chiaramente l'influsso dei maestri di Haarlem. Nell'estate del 1635 l'artista si trovava poi a Londra. Forse fece anche altri viaggi: era in Italia fra il 1640 e il 1642. Recatosi a Münster, vi ottenne l'incarico di ritrarre i delegati delle potenze in atto di giurare la pace di Vestfalia (1648). Il dipinto, su rame (Nacional Gallery di Londra), ha servito evidentemente per l'incisione eseguita da Jonas Suyderhoef. Secondo il Houbraken, il T. si sarebbe poi recato alla corte di Madrid; ma non si hanno prove di una sua attività in Spagna; risulta invece che verso la fine del 1650 egli si trovava a Zwolle. Nel 1654 si trasferì nella vicina Deventer, dove rimase poi sempre.
Nella sua arte si distinguono due periodi: il primo, più o meno nel genere del Codde e del Duyster, per quanto riguarda i soggetti; il secondo, iniziato intorno al 1655, in cui la sua arte si sviluppa parallelamente a quella del Metsu (v.). Ma questi pittori però egli li superò di molto; e negl'interni familiari, con poche figure, cedette solo al grandissimo Vermeer. Osservatore sensibilissimo, non è mai superficiale, dipingendo coscienziosamente, ma senza sforzo apparente. Insuperato nel rendere stoffe tanto nei quadri di soggetto militare (Il messaggio, R. Galleria Mauritshuis a L'Aia; la Visita dell'ufficiale, del Louvre a Parigi; Il trombettiere che porge la lettera a una dama, Pinacoteca a Monaco di Baviera), quanto nelle sue composizioni deliziosamente intime di vita casalinga, il T. adopera poche figure, al massimo quattro, e nasconde la sorgente luminosa diffondendo negl'interni una luce pacata, timida e confortevole.
Di questi ultimi quadri sono certo tra i più famosi la cosiddetta Ammonizione paterna nel Rijksmuseum ad Amsterdam; Signora e serva nella Pinacoteca di Dresda; La donna che legge una lettera della collezione Wallace a Londra; i Concerti a Leningrado, a Parigi, a Berlino. Come ritrattista, il Terborch è originale, senza apparato, sincerissimo.
Vedi anche olanda, XXV, tavola XXXVIII.
Bibl.: C. Hofstede de Groot, Beschreibendes und kritisches Verzeichnis, V, Esslingen e Parigi 1912, pp. 1-151 (con catalogo delle opere); F. Hellens, Gérard T., Bruxelles 1911.