Scrittore bulgaro (Zemlen, Stara Zagora, 1882 - Sofia 1947). Esordì con racconti umoristici sulla vita dei contadini traci (Ljubov v poleto. Veseli razkazi "Amore nel campo. Racconti lieti", 1918), cui seguì la sua opera migliore, il breve romanzo Măničăk svjat. Beležnik na edin razljuben ("Mondo minimo. Taccuino di un disamorato", 1919), che descrive la disgregazione sociale e psicologica legata al processo di urbanizzazione. Nelle altre opere (tra cui si ricordano Razkazi "Racconti", 1923; le liriche di Pesen na gorana "Il canto del bosco", 1928; il dramma Elenovo carstvo "Il regno dei cervi", 1929) compaiono anche motivi decadenti, elementi elegiaci, temi leggendarî e fiabeschi.