Commediografo francese (Parigi 1862 - ivi 1921), figlio di Ernest-Aimé. Fu autore fortunato e acclamato di vaudevilles (alcuni scritti in collaborazione con M. Desvallières), che si ricollegano alla tradizione ottocentesca della commedia brillante (e non si può non pensare a Scribe e a Labiche). Perfezionando la tecnica tradizionale, riuscì a creare macchiette efficacissime e intrighi ben congegnati in Le tailleur pour dames (1887), L'affaire Édouard (1889), Champignol malgré lui (1892, con Desvallières), L'hôtel du libre échange (1894), On purge bébé (1910), Je ne trompe pas mon mari (1921). Fece del vaudeville un genere di contenuta rappresentazione teatrale evitando volgarità, lazzi e toni sbagliati, mentre dipingendo la borghesia del suo tempo espresse il suo gusto per l'assurdo e il surreale. Ciò rende ancora attuali alcuni fra i suoi capolavori, come La dame de chez Maxim (1899) e Occupe-toi d'Amélie (1911). Tutta la sua opera è stata raccolta nel Théâtre complet (9 voll., 1948-1952).