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Bizet, Georges

di Antonietta Pozzi - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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Bizet, Georges

Antonietta Pozzi

Il compositore francese che ha messo in musica la Spagna di Carmen

Compositore francese dell'Ottocento, Georges Bizet si dedicò soprattutto al teatro musicale. Il suo nome è legato all'opera Carmen, la cui storia è ambientata in Spagna tra zingari, briganti e toreador. Inizialmente poco apprezzata, Carmen fu poi rivalutata ed è tuttora popolare per il forte realismo psicologico dei protagonisti e per la fantasia melodica della musica.

La formazione

Georges Bizet nacque a Parigi nel 1838 da una famiglia di musicisti. Iniziò a studiare musica a quattro anni con il padre e a soli dieci anni, grazie alle sue straordinarie doti musicali, fu ammesso al Conservatorio di musica, dove studiò composizione prima con Pierre Zimmermann, poi con Jacques Halévy e saltuariamente con Charles Gounod. Nel 1856 vinse il concorso Offenbach con l'operetta Il dottor Miracolo, genere di teatro musicale di carattere sentimentale in cui parti cantate si alternano a danze e a scene recitate in prosa. L'anno successivo, con la cantata Clovis e Clotilde, ottenne il prestigioso Prix de Rome, grazie al quale si trasferì per tre anni a Roma.

Il soggiorno romano e la conoscenza dell'opera italiana ebbero sul compositore una grande influenza e contribuirono alla maturazione del suo stile musicale. In quegli stessi anni, però, Bizet avvisò i primi sintomi di una grave malattia alla gola e fu colto da una di quelle crisi depressive che avrebbero condizionato molto la sua attività artistica. Il compositore aveva infatti una personalità fragile e insicura, che lo portava a interrogarsi continuamente sulle proprie capacità artistiche. Per questo motivo lasciò incompiute o addirittura distrusse molte delle sue composizioni.

Le prime opere

Tornato a Parigi, Bizet si dedicò principalmente alla realizzazione di arrangiamenti pianistici di brani d'opera, che confluirono nella raccolta Il pianista cantante. Tra il 1863 e il 1872 intraprese la composizione di diversi lavori per il teatro, ma ne portò a termine solo alcuni: le tre opere I pescatori di perle, La bella fanciulla di Perth e Djamileh ‒ accolte dal pubblico con scarso favore ‒ e le musiche di scena per l'Arlesiana dello scrittore Alphonse Daudet. L'insuccesso, alla prima rappresentazione, della sua ultima e più importante opera, Carmen, andata in scena nel 1875 al Teatro dell'Opéra-comique di Parigi, fece cadere il compositore in uno stato di grave abbattimento psichico dal quale non si riprese più. Morì lo stesso anno a Bougival, vicino Parigi, probabilmente suicida.

Carmen

Bizet compose la Carmen, tratta da una novella di Prosper Mérimée, in forma di opéra-comique, genere francese di carattere popolare, molto diffuso all'epoca, in cui parti cantate si alternano a dialoghi recitati. La vicenda si svolge a Siviglia, in Spagna, e ha come protagonista una bella e provocante zingara, Carmen, di cui si innamora perdutamente Don José, un brigadiere del corpo di guardia, il quale viene meno ai propri doveri di soldato per seguirla, arrivando perfino a unirsi a una banda di contrabbandieri. Ma la capricciosa zingara si stanca presto e rivolge le sue attenzioni all'affascinante torero Escamillo. Impazzito per la gelosia, mentre la folla della corrida applaude il vittorioso Escamillo, Don José uccide Carmen e poi si costituisce ai gendarmi.

La scabrosità del soggetto, che contravveniva alle convenzioni teatrali dell'opéra-comique, e il realismo con cui erano presentati i personaggi sulla scena non piacquero inizialmente e il compositore fu accusato di immoralità. Qualche anno più tardi il giudizio mutò e la Carmen divenne una delle opere più rappresentate nel mondo. Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che l'apprezzava molto, ne esaltò il carattere solare e mediterraneo che esprimeva, a suo dire, "un ritorno alla natura, alla gaiezza, alla giovinezza e alla virtù". Caratteristici sono nell'opera i brani che si ispirano alle forme e ai colori della tradizione popolare spagnola, come la famosa habanera, una danza simile al tango sul cui ritmo Carmen intona l'aria L'amore è un uccello ribelle.

Vedi anche
Jacques-François-Fromental-Élie Lévy detto Halévy Halévy, Jacques-François-Fromental-Élie Lévy detto. - Musicista (Parigi 1799 - Nizza 1862). Studiò con L. Cherubini al conservatorio di Parigi e nel 1819 vinse il Prix de Rome. In Italia scrisse le sue prime opere liriche. Tornato in Francia, compose circa quaranta lavori teatrali, fra i quali ebbero ... opéra-comique opéra-comique Genere di spettacolo musicale misto con parti recitate e cantate, tipico della tradizione francese, che prende il nome dal teatro parigino (Opéra-Comique) deputato a ospitare commedie inframmezzate da brani musicali. Si diffuse nel Settecento e protrasse le sue fortune fino al tardo Ottocento, ... habanera Danza di origine cubana, poi diffusa in Spagna. Il movimento è vario, ma sempre moderato, il ritmo è binario, con varie formule caratteristiche. È composta musicalmente in più strofe (8 o 16 misure) inquadrate tra un’introduzione e un finale. Il suo ritmo è stato impiegato da G. Bizet nella Carmen e ... Alphonse Daudet Daudet ‹dodè›, Alphonse. - Scrittore (Nîmes 1840 - Parigi 1897). Esordì con un libro di versi, Les Amoureuses (1858), fu giornalista e, per cinque anni, segretario del duca di Morny. Raccolse le impressioni dei suoi primi anni in Le petit Chose, histoire d'un enfant (1868); si affermò con i racconti ...
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    Musicista (Parigi 1838 - Bougival 1875). Figlio di un maestro di canto, studiò al conservatorio di Parigi con E. Marmontel (pianoforte) e con J.-F.-É. Halévy (composizione). A 15 anni ebbe il Prix de Rome e vinse il concorso Offenbach con l'operetta Le docteur Miracle. A Roma scrisse un'opera buffa, ...
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