STEPHENSON, George
Ingegnere, nato il 9 giugno 1781 a Wylam presso Newcastle, morto il 12 agosto 1848 a Tapton-House presso Chesterfield. Figlio di un povero fochista addetto alle pompe di una miniera di carbone a Wylam, non poté ricevere nessuna istruzione. Cominciò a lavorare a sette anni e fu guardiano di vacche sinché, a quattordici anni, fu preso dal padre come aiuto fochista. A 18 anni imparò a leggere e a scrivere, frequentando una scuola serale, spinto dal desiderio di poter studiare le opere scientifiche sulle macchine a vapore. A venti anni, assunto come meccanico in una miniera di Newcastle, nella necessità di aumentare il suo magro guadagno, si mise a fare il calzolaio e il sarto, nelle ore che gli rimanevano libere dal lavoro; poi, essendogli riuscito facilmente di smontare e riparare il suo orologio, danneggiato da un incendio, fece anche l'orologiaio. Intanto non tralasciava lo studio della meccanica, e ben presto trovò modo di mostrare la sua abilità in questo campo. Una macchina atmosferica di Newcomen, istallata per esaurire l'acqua di un pozzo di miniera, funzionava da un anno senza risultato, nonostante i tentativi di molti ingegneri. Chiamato St. a ripararla, riuscì in cinque giorni a metterla in grado di funzionare perfettamente. Assunto nel 1808 alla miniera di Killingsworth, nel 1812 vi fu nominato ingegnere. Qui introdusse molti miglioramenti nei metodi di estrazione e di trasporto del carbone, tra cui la sostituzione delle rotaie di legno con rotaie di ferro. Nell'intento di adottare la macchina a vapore per la trazione dei carri, in sostituzione dei cavalli allora in uso, aiutato finanziariamente da lord Ravensworth, principale proprietario della miniera di Killingsworth, costruì una locomotiva (The Blutcher) che pesava sei tonnellate e poteva rimorchiare un carico di trenta tonnellate alla velocità di sei chilometri e mezzo all'ora (1814). In una seconda locomotiva, costruita nel 1818, introdusse molti perfezionamenti, tra cui notevole l'impiego del tiraggio forzato a mezzo del vapore di scarico. Contemporaneamente inventava una lampada di sicurezza per i minatori (1815). L'anno seguente brevettò un tipo di rotaie in ferro fuso. Nel 1823 fu incaricato della costruzione della ferrovia da Stockton a Darlington, inaugurata il 27 settembre 1825. Con l'aiuto di E. Pease e di J. Richardson aprì a Newcastle un'officina per costruire locomotive e, nello stesso tempo, per formare ingegneri meccanici e macchinisti (1824).
Incaricato della costruzione della ferrovia Liverpool-Manchester, presentò in un concorso indetto dalla direzione di questa impresa la sua locomotiva The Rocket che riportò il premio. In questa macchina adottò per la prima volta la caldaia tubolare. Dal 1830 al 1840 partecipò alla costruzione di quasi tutte le linee ferroviarie nell'Inghilterra, e fu anche chiamato nel Belgio e nella Spagna. Nel 1840 si dimise in favore del figlio Robert (v.) e dei suoi migliori allievi dalla società cui apparteneva e si ritirò a Tapton dove, però, continuò i suoi studî e ideò nuovi perfezionamenti nel campo ferroviario. Fu presidente della compagnia ferroviaria Yarmouth-Norwich e primo presidente dell'Institution of Mechanical Engineers (1847). Nel 1844 gli fu innalzato un monumento a Liverpool.
Bibl.: S. Smiles, Life of G. St., Londra 1857; nuova ed., 1881.