Critico e scrittore statunitense (Neuilly-sur-Seine 1929 - Cambridge 2020). Figlio di genitori ebrei di origine austriaca, nel 1940 lasciò la Francia rifugiandosi negli USA. Comparatista di vasta e profonda erudizione, studioso attento, quanto spregiudicato, della storia e dei concetti politici, ha insegnato nelle più prestigiose università americane ed europee (dal 1974 al 1994 nell'univ. di Ginevra). Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il premio Principe de Asturias de Comunicación y Humanidades (2001) e il premio Alfonso Reyes (2007). Tra i contributi più importanti della sua ampia produzione critica: le raccolte di saggi Language and silence (1967; trad. it. 1972); Heidegger (1978; trad. it. 1980); Real presences (1989; trad. it. 1992); e i volumi The death of tragedy (1961; trad. it. 1965); In Bluebeard's castle (1971; trad. it. 1990); After Babel; aspects of language and translation (1975; trad. it. 1984); Antigones (1984; trad. it. 1990); A reading against Shakespeare (1986); What is comparative literature? (1995; trad. it. 1995); Grammars of creation (2001; trad. it. 2002); Lessons of the masters (2004; trad. it. 2004); Dix raisons (possibles) à la tristesse de la pensée (2005; trad. it. 2007); My unwritten books (2008, trad. it. 2008); The poetry of thought (2012; trad. it. 2012). È autore anche di racconti (Anno Domini, 1964), di romanzi (The portage to San Cristóbal of A. H., 1981, trad. it. 1982; Proofs, 1992, trad. it. Il correttore, 1992; The deeps of the sea, and other fiction 1996) e dell'autobiografia Errata (1998, trad. it. 1998).