Pseudonimo della scrittrice francese Aurore Dupin (Parigi 1804 - Nohant, Indre, 1876); sposò il barone C. Dudevant (1822), dal quale ebbe due figli e che abbandonò (1831) per vivere libera. Scrittrice feconda e varia di interessi, la sua opera è fedele specchio delle passioni e delle contraddizioni del suo tempo, nel quale essa fu personaggio tra i più affascinanti e spregiudicati. Pubblicò un primo romanzo, Rose et Blanche (5 voll., 1831), in collaborazione con J. Sandeau, al quale si legò, e sotto il nome di Jules Sand; assunse poi quello di George S., e con esso firmò tutti i suoi libri. Un primo gruppo di romanzi esalta la passione individuale in senso prettamente romantico: Indiana (1832); Valentine (1833); Lélia (2 voll., 1833); Jacques (1834); Mauprat (2 voll., 1837). Seguono i romanzi d'intento sociale e umanitario: Spiridion (1839); Le compagnon du tour de France (1840); Consuelo (8 voll., 1842); Le meunier d'Angibault (3 voll., 1845). La terra di Nohant divenne a poco a poco l'ispiratrice dei romanzi campestri, forse i più belli, certo i più sereni di tutta la sua opera: La mare au diable (2 voll., 1846); François le Champi (1848); La petite Fadette (2 voll., 1849); Les maîtres sonneurs (4 voll., 1852). Anche per gli ultimi romanzi sul "gran mondo" essa preferì uno sfondo di natura, come a rendere più ariose le sue fantasie: Les beaux messieurs de Bois-Doré (1857); Le marquis de Villemer (1860); Jean de la Roche (1860-61); M.lle de la Quintinie (1863), ecc. Dei suoi amori non si possono dimenticare quelli che più profondamente si collegano alla sua vita d'artista: l'agitata passione per A. de Musset (1833-35; la S. vi allude nel romanzo Elle et lui, 2 voll., 1859) e la lunga affettuosa relazione con F. Chopin (Histoire de ma vie, 20 voll., 1854-55; Correspondance, post., 6 voll., 1882-84).