Peppard, George
Attore cinematografico statunitense, nato a Detroit il 1° ottobre 1928 e morto a Los Angeles l'8 maggio 1994. Di una bellezza seducente ma a tratti fredda, non riuscì a valorizzare appieno il suo talento interpretativo indulgendo spesso in una recitazione dai toni duri e spigolosi. Raggiunti il successo e la popolarità con la commedia di Blake Edwards Breakfast at Tiffany's (1961; Colazione da Tiffany), nel decennio successivo rivelò una capacità di imprimere convincente sensibilità drammatica ai suoi ruoli, senza però mai riuscire a raggiungere la raffinata maturità artistica propria del grande interprete. Figlio di un imprenditore edile e di una cantante lirica, P., dopo aver frequentato l'Actors Studio a New York e lavorato brevemente alla radio, debuttò nel 1953 a Broadway in uno spettacolo ambientato in un collegio militare, per la regia di Jack Garfein che, qualche anno più tardi, lo avrebbe diretto nello stesso ruolo (il cadetto Marquales vittima di Jocho de Paris interpretato da Ben Gazzara) all'esordio cinematografico in The strange one (1957; Un uomo sbagliato). Dopo Pork chop hill (1959; 38° parallelo: missione compiuta) di Lewis Milestone, in Home from the hill (1960; A casa dopo l'uragano), sotto l'esperta guida di Vincente Minnelli, anticipò, nell'interpretazione intensa e sensibile del figlio illegittimo di un tirannico proprietario terriero (Robert Mitchum), alcuni dei ruoli che gli sarebbero stati più congeniali. Nel 1961 si affermò grazie a Edwards che lo scelse per Breakfast at Tiffany's. Nel film, tratto dall'omonimo romanzo di T. Capote, P. è Paul, un giovane scrittore newyorkese, vicino di casa e innamorato della deliziosa e indimenticabile Holly Golightly (Audrey Hepburn). Fu in questo ruolo che P. diede una delle sue migliori prove interpretative, disegnando il suo personaggio con delicatezza e ironia, attraverso una recitazione caratterizzata da toni indolenti e disincantati. Successivamente scelse di interpretare personaggi inquieti, cinici e tormentati, in perenne conflitto con la loro personalità. Significativa in tal senso la sua interpretazione di Jonas Cord (accanto alla seconda delle sue cinque mogli, l'attrice Elizabeth Ashley), ispirata alla vita del miliardario Howard Hughes in The carpetbaggers (1964; L'uomo che non sapeva amare) di Edward Dmytryk. Nel 1966, per la regia di John Guillermin, diede vita al personaggio dell'aviatore tedesco Bruno Stachel nel film The blue Max (La caduta delle aquile), storia dell'ascesa, repentina e priva di scrupoli, e della fine tragica di un pilota che, durante la Prima guerra mondiale, diventa ufficiale di una squadriglia di piloti dell'aristocrazia prussiana e poi asso dell'aviazione insignito della massima onorificenza tedesca. Dopo essere stato tra i protagonisti di grandi e prestigiose produzioni, How the West was won (1962; La conquista del West) di John Ford, Henry Hathaway e George Marshall, The victors (1963; I vincitori) di Carl Foreman, e aver ricoperto numerosi ruoli in film di guerra e western (tra gli altri: Operation Crossbow, 1965, Operazione Crossbow, diretto da Michael Anderson; Tobruk, 1966, di Arthur Hiller; Rough night in Jericho, 1967, Due stelle nella polvere di Arnold Laven; House of cards, 1969, Il castello di carte di Guillermin), nel 1978 esordì, con modesti risultati, nella regia con il film Five days from home (1978; Cinque giorni da casa), di cui fu egli stesso interprete e produttore. Ritiratosi dal grande schermo, negli anni Ottanta rinnovò la sua popolarità partecipando a tre serie televisive di successo: Banacek (1972-1974), Doctors Hospital (1975-76) e The A-Team (1983-1987), nella parte di John 'Hannibal' Smith, colonnello veterano del Vietnam ed esperto di tattica militare.