BUSH, George Herbert Walker
Uomo politico statunitense, nato a Milton (Massachusetts) il 12 giugno 1924. Arruolato nella Marina statunitense dal 1942 al 1945, si distinse come pilota in alcune azioni nel Pacifico. Finita la guerra, si laureò in Economia alla Yale University (1948) e, trasferitosi nel Texas, si dedicò agli affari nel settore petrolifero. Intrapresa la carriera politica nel Partito repubblicano (del quale il padre, P. Bush, fu senatore per il Connecticut dal 1962 al 1972) fu deputato del Texas dal 1967 al 1971, mentre non ebbero successo le sue candidature al Senato (1964 e 1970). Nel frattempo cresceva la sua forza politica e R. Nixon lo nominò ambasciatore alle Nazioni Unite (1971) e vice-presidente del Comitato nazionale del Partito repubblicano. G. Ford, presidente repubblicano dal 1974 al 1976, lo inviò ambasciatore a Pechino (1974-75) e successivamente gli affidò la direzione della CIA (1976-77). Nel 1980 e nel 1984 B. ebbe la vice-presidenza da R. Reagan e nel 1988 ottenne la candidatura per il Partito repubblicano.
Nel novembre del 1988 B. è stato eletto presidente degli Stati Uniti, dopo una difficile campagna elettorale che lo vide impegnato a costruire un'immagine di sé forte e indipendente da Reagan. La sua vittoria fu nettissima, tanto che conquistò 426 dei 538 voti elettorali. Considerato da molti sprovvisto di una spiccata personalità politica, nel primo anno della sua amministrazione B. si è impegnato nello sforzo di individuare misure efficaci per contenere il deficit del bilancio federale e in continue campagne contro la droga e il crimine. All'estero, con un tono più pragmatico e meno ideologico rispetto alla presidenza Reagan, B. ha proseguito la politica degli incontri e dei colloqui con Gorbačëv, culminata nel vertice di Malta (dicembre 1989) e nel summit di Washington (giugno 1990) e resa particolarmente delicata dai problemi posti dal progetto di unificazione delle due Germanie e dalla questione dei Paesi Baltici. Criticato per una politica considerata troppo debole nei confronti di avversari dichiarati degli Stati Uniti, ha deciso di dare una prova di forza − volta anche a combattere il traffico di droga − invadendo Panama e abbattendo il regime corrotto del generale A. Noriega (dicembre 1989).
Molto decisa fu la sua reazione al momento dell'invasione del Kuwait da parte dell'῾Irāq (agosto 1990). Ottenuto il mandato dal Congresso, forte delle risoluzioni dell'ONU e del sostegno di parte del mondo arabo, risultate inefficaci, nel breve periodo, le sanzioni economiche, diede inizio alla Guerra del Golfo (v. in questa App.) fra il 16 e il 17 gennaio 1991. Terminate con la vittoria della coalizione le operazioni militari (28 febbraio), B. dovette affrontare la difficile pacificazione di una regione sconvolta dalla guerra.