CRABBE, George
Poeta inglese, nato ad Aldeburgh (Suffolk) il 24 dicembre 1754, morto a Trowbridge il 3 febbraio 1832. Figlio di un maestro di scuola, fu dapprima assistente di un farmacista presso Newmarket, donde passò, dopo tre anni, a Woodbridge, come assistente di un chirurgo. Qui conobbe Sara Elmy, che sposò dopo 12 anni di fedeltà reciproca. Tornato ad Aldeburgh nel 1775 pubblicò i suoi primi versi Inebriety, cosciente imitazione del Pope. Per alcuni anni soffrì l'estrema indigenza, finché nel 1781 con la protezione e con l'aiuto di Burke, pubblicò The Library e, ricevuti gli ordini sacri, ottenne la parrocchia del suo villaggio nativo. Due anni dopo fu fatto cappellano del duca di Rutland ma, quantunque abitasse in diversi paesi, il suo nome e l'opera sua rimangono pur sempre legati ad Aldeburgh. Nel 1783, l'anno del suo matrimonio, pubblicò The Village, scritto alla maniera del Pope: decisa protesta contro l'idealizzazione sentimentale della vita di campagna allora in voga.
I will paint the cot
As Truth will paint it, and as bards will not
si rivela il carattere di questa e delle altre sue opere principali. Due anni dopo seguì un altro poema, di minore interesse, The Newspaper, e quindi per oltre venti anni la sua musa tacque. Nel 1807 uscì The Parish Register, seguito da The Borough (1810), Tales in Verses (1812) e Tales of the Hall (1817). Queste storie in versi sono studî veridici della vita degli abitanti dei villaggi e delle piccole città di campagna, dal signore e dal parroco, giù fino al contrabbandiere e alla prostituta, e rivelano un innegabile talento narrativo. Ma C. non aveva imparato niente dal rinnovamento romantico e l'opera sua manca di fantasia. Il suo metodo è implacabilmente realistico, spesso satirico, e, quantunque la sua simpatia per i poveri e per gli oppressi infonda qua e là nelle sue descrizioni una nota di pathos genuino, l'impressione generale che si riceve è quella di uno squallido realismo. Tuttavia non si può discutere la vivacità e la verita dei suoi quadretti, che gli valsero meritata lode dai più grandi suoi contemporanei come Jane Austen, Wordsworth, Byron, che lo definì "Nature's sternest painter, but the best" (il più severo, ma il migliore pittore della natura). Per tutta la sua vita il C. ebbe presente il Pope come modello letterario; adattò, nei limiti del possibile, il levigato e conciso heroic couplet del Pope alla sua più umile e casalinga materia, tanto da guadagnarsi il titolo di "Pope in worsted stockings" (Pope in calze di lana).
Opere: Poetical Works, Oxford 1914; Life, Letters and Poems, pubbl. dal figlio, 8 voll., Londra 1834.
Bibl.: W. Hazlitt, Lectures on English Poets, Londra 1818; C. Ainger, Life of G. C., Londra 1903; R. Huchon, Un poète réaliste anglais, Parigi 1906.