SABINUS, Georg
Filologo e poeta umanistico tedesco, nato il 23 aprile 1508 a Brandeburgo, morto il 2 dicembre 1560 a Francoforte s. Oder. Iniziò nel 1523 o 1524 gli studî universitarî a Wittenberg, dove si legò d'amicizia con Melantone che accompagnò nel 1530 alla dieta di Augusta, e dove al suo nome di Schuler sostituì quello di S. Nel 1533 visitò l'Italia - a tale viaggio è dedicato tutto il secondo libro delle Elegie - vi conobbe numerosi umanisti tra i quali gli divenne amico Pietro Bembo. Nel 1536 sposò la quattordicenne figlia di Melantone, Anna. Due anni dopo Gioacchino II lo chiamò a Francoforte s. Oder, in qualità di professore di eloquenza. Nel 1544 il duca Alberto di Prussia gli offerse la carica di rettore della nuova scuola libera di Königsberg che il S. tenne fino a che dispute teologiche e dissidî col duca lo indussero a tornare a Francoforte (1555), donde non si mosse più se non per le onorifiche ambasciate che Gioacchino II gli affidò in Polonia e in Italia.
Della sua attività di filologo è da rilevare - oltre a un'edizione dell'Orator di Cicerone - un'interpretazione delle Metamorfosi di Ovidio (stampata nel 1554) in cui il S. cerca di penetrare nello spirito e nella bellezza dell'opera. In De carminibus ad veterum imitationem artificiose componendis praecepta bona et utilia (1551) il S. rivela, nella trattazione delle singole questioni, gusto e misura.
Ma l'importanza dell'opera del S., che si provò anche quale storico con una descrizione dell'elezione e dell'incoronazione di Carlo V (1544) e con la biografia di due margravî del Brandeburgo (1552), sta nei suoi lavori poetici. I sei libri di Elegie, tutte recanti una fresca impronta di vita, siano esse effusioni d'amore per Anna Melantone o ispirate ai grandi avvenimenti dell'epoca, sia che trattino delle vicende esteriori del poeta o sia ch'egli lamenti - come in una elegia a Pietro Bembo - la durezza dei tempi, sono indubbiamente il meglio che il S. abbia prodotto.
Delle rimanenti opere poetiche è da notarsi un libro di Epigrammi, in cui il S. si rivolge contro i vizî del proprio ambiente, contro gli avari, i millantatori, contro i poeti adulatori e con palese tendenziosità contro la discordia dei principi.
L'elenco completo delle opere del S. si trova in M. Töppen, Die Gründung d. Univ. zu Königsberg u. das Leben ihres ersten Rektors G. S., Königsberg 1844.
Bibl.: G. Ellinger, G. S., in Allgemeine deutsche Biogr., XXX.