Teologo cattolico (Dreierwalde, Vestfalia, 1775 - Bonn 1831); prof. di dogmatica a Monaco (1807), poi a Bonn (1819); sotto l'influsso del pensiero kantiano cercò di fondare la fede cristiana entro i limiti della pura ragione: H. tuttavia intese così razionalizzare l'accesso alla fede (che dipenderebbe non dalla grazia né dall'autorità di Dio rivelante ma dalla ragione discorsiva) e non il suo contenuto dogmatico. Tra le sue opere principali: Untersuchung über die innere Wahrheit des Christenthums (1805); Einleitung in die christkatholische Theologie: I, Philosophische Einleitung (1819); II, Positive Einleitung (1829), e, postumi, i tre voll. della Christkatholische Dogmatik (1831-35). La dottrina di H., detta hermesianismo, si diffuse rapidamente, da Bonn, nelle scuole cattoliche tedesche, soprattutto a Monaco, Breslavia e Colonia, rappresentata da un gruppo di valenti allievi di H., come W. Braun, P. Elvenich e J. H. Achterfeld. Presto il loro razionalismo suscitò opposizioni, fino a essere condannato da Gregorio XVI (1835), e la dottrina si estinse allorché, nel 1860, Braun e Achterfeld si sottomisero.