geofilosofia
geofilosofìa s. f. – Indirizzo teorico e ambito di studi che si propone come sapere transdisciplinare impegnato a raccogliere e confrontare prospettive di diversa matrice provenienti dalla geografia, dalla filosofia, dall’estetica, dall’antropologia e dall’architettura. Al centro dell’interesse viene posto il tema della pluralità dei luoghi della terra a confronto con la crescente omologazione delle tecniche in un mondo globalizzato. Secondo i filosofi francesi Gilles Deleuze e Félix Guattari, che svilupparono e introdussero il concetto in Qu'est-ce que la philosophie? (1991; trad. it. 1996), la g. analizza e interpreta «come il pensiero si realizza nel rapporto tra il territorio e la terra». È bene precisare che il prefisso geo- non sta a significare la nascita di un settore specializzato della filosofia, ma indica piuttosto il topos, il qui e ora, del pensiero filosofico. Il termine g. esprime così la relazione d’immanenza tra terra e pensiero, accostando le due parole in modo paritario. La g. non è una ‘filosofia della terra’ o, semplicemente, una ‘geografia filosofica’, ma un pensiero-terra. Se la g. invoca (o evoca) la geografia non è certo come strumento, metodo o modello per la ricerca filosofica, ma per fare tesoro della contingenza e della spazialità, intuizioni tipicamente geografiche, che ben colgono il rapporto pensiero-terra. In ottica più propriamente geografica l’approccio geofilosofico ha rivitalizzato gli studi relativi al paesaggio, alla comunità, alla memoria e all’identità territoriale.