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geocentrismo

Dizionario di filosofia (2009)
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geocentrismo


Sistema scientifico e filosofico che pone la Terra al centro del cosmo. È il sistema prevalente nel mondo antico, medievale e moderno fino alla rivoluzione copernicana (➔), anche se le eccezioni non mancano. Ciò vale in partic. per l’ipotesi del «fuoco centrale», sostenuta dai pitagorici, secondo la quale al centro del cosmo è posto il fuoco, mentre la Terra è uno degli astri, e si muove in circolo intorno a quel centro (cfr. Aristotele, De caelo, II, 293 a 21-27). Anche un esponente dell’Accademia platonica, Eraclide Pontico, ipotizzò un sistema parzialmente eliocentrico. Il sistema geocentrico rimase comunque quello più seguito, e si divide in due grandi famiglie: sistemi omocentrici e sistemi eccentrici.

Sistemi omocentrici

L’ipotesi omocentrica fu sostenuta da Platone e da Aristotele. Nella Repubblica (➔) (616 d segg.) e nel Timeo (➔) (38 c-d) Platone espone un ordine planetario omocentrico che venne poi perfezionato da Eudosso e Callippo. Nell’ipotesi di Eudosso ruotano intorno alla Terra – ferma e stabile al centro del cosmo – sistemi di solide sfere concentriche. Ogni corpo celeste era situato sull’equatore di una sfera ruotante con velocità uniforme intorno ai suoi poli: Eudosso supponeva poi che i poli di tale sfera non fossero immobili, ma venissero trasportati da una sfera più grande, concentrica alla prima, che ruotava con diversa velocità intorno ad altri due poli. Ma i poli della seconda sfera, alla loro volta, venivano collocati sulla superficie di una terza sfera, concentrica alle precedenti e più grande, ruotante su altri due poli con velocità propria. Nel caso di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno si rendeva poi necessaria anche una quarta sfera, che serviva a spiegare il moto retrogrado dei pianeti. Poiché ognuno dei pianeti ruotava su quattro sfere, mentre il Sole e la Luna su tre e, infine, le stelle fisse su una, il numero complessivo delle sfere, in Eudosso, risultava di ventisette. La cifra era già alta, ma era destinata a crescere. Callippo, l’allievo di Eudosso, portò le sfere a trentatré. Aristotele riesaminando l’intero sistema nel libro XII, 8 della Metafisica, portò il numero complessivo delle sfere – governate da altrettante sostanze immobili ed eterne, modellate sul ‘primo motore immobile’ – a cinquantacinque. Infine Girolamo Fracastoro, nel 1538, portò il numero complessivo delle sfere a settantanove.

Sistemi eccentrici

Il punto debole dei sistemi omocentrici erano le variazioni di luminosità di Venere e di Marte, che facevano dubitare che i pianeti conservassero sempre la stessa distanza dalla Terra, come l’ipotesi omocentrica richiedeva. Nacque così il sistema opposto, eccentrico o policentrico. Il suo primo ideatore, secondo la testimonianza di Tolomeo, fu Apollonio di Perge. Secondo la nuova teoria il centro della circonferenza, intorno alla quale ruotano i pianeti, è eccentrico rispetto alla Terra. I pianeti hanno quindi una distanza minima (perigeo) e una massima (apogeo) dalla Terra, e ciò rende ragione delle variazioni di luminosità. Il centro di rotazione dei pianeti, poi, non coincide con il centro della circonferenza, ma è collocato in un centro trasportato lungo la circonferenza stessa, descrivendo un epiciclo. La combinazione di questi movimenti spiega i moti retrogadi dei pianeti. Sulla base delle teorie di Ipparco, infine, Tolomeo complicò enormemente lo schema, supponendo che il centro dell’epiciclo non ruoti uniformemente lungo l’eccentrico, ma rispetto a un punto equante situato sulla linea degli absidi (ipogeo e perigeo) dalla parte opposta della Terra rispetto al centro dell’eccentrico.

Presupposti filosofici del geocentrismo

Il sistema geocentrico non conosce relazioni reciproche fra i pianeti, che si muovono, ciascuno all’interno delle proprie sfere, indipendentemente l’uno dall’altro. Il loro moto, rigorosamente circolare, non è un moto composto, come sulla Terra, ma puro. Non è quindi un moto fisico, ma metafisico, espressione del moto delle sostanze che a vario titolo sovrintendono alle rispettive sfere. Questa ‘fisica celeste’, che non va minimamente confusa con quella terrestre o sublunare, è dominata dal dogma della perfezione del moto circolare, che da Platone (Leggi, VII, 821 d - 822 c) passa ad Aristotele e quindi a Tolomeo, e che rappresenta la chiave di lettura, al di là delle loro differenze, dei due sistemi geocentrici, quello omocentrico e quello eccentrico. Questo dogma, attraverso Tommaso d’Aquino, venne fatto proprio anche dalla Chiesa cattolica, che aveva tuttavia anche altre motivazioni filosofiche e teologiche per privilegiare il sistema geocentrico. Nella visione platonico-aristotelica il centro del cosmo non era un luogo privilegiato: era al contrario il punto più basso, la ‘cantina del cosmo’, dove confluiva tutto ciò che era sordido e pesante. Nella prospettiva della Chiesa, invece, il sistema geocentrico sembrava in accordo con l’Antico Testamento, perché assegnava alla Terra una posizione privilegiata, facendo dell’uomo l’apice e il fine della creazione. La Chiesa cattolica, quindi, difese a oltranza il g., arrivando a condannare al rogo Giordano Bruno e costringendo Galileo ad abiurare.

Vedi anche
eliocentrismo Dottrina astronomica che, in opposizione al geocentrismo, pone il Sole al centro del sistema planetario. Sostenuta nell'antichità da Eraclide di Pontico (4° sec. a.C.) e molto più chiaramente da Aristarco di Samo (3° sec. a.C.), fu ripresa, tra 16° e 17° sec., da N. Copernico e da G. Galilei. Dopo aspre ... equante Nell’antica astronomia tolemaica, un punto interno dell’eccentrico, giacente sulla linea degli apsidi, dal quale il moto del centro dell’epiciclo appariva uniforme. Ipparco di Nicea Astronomo greco (sec. 2º a. C.). Forse il più grande astronomo dell'antichità, si può considerare il fondatore dell'astrometria. Compilò il più accurato catalogo stellare dell'antichità, pervenutoci grazie a Tolomeo, in cui riportò le coordinate celesti di oltre 1000 stelle, ordinate in sei classi di ... Claudio Tolomèo Tolomèo, Claudio (gr. Κλαυδίος Πτολεμαῖος; lat. Claudius Ptdemaeus). - Astronomo, matematico e geografo (n. 100 d. Tolomeo, Claudio circa - m. dopo il 170), vissuto ad Alessandria. Della sua vita conosciamo soltanto quello che si può ricavare dalle sue opere. La sua opera principale è il trattato Μαϑηματικὴ ...
Altri risultati per geocentrismo
  • geocèntrico, sistèma
    Enciclopedia on line
    geocèntrico, sistèma In astronomia, modello cosmologico in cui la Terra è posta al centro dell'Universo. Il s.g. per eccellenza è il sistema tolemaico (→ Tolomeo, Claudio), elaborato nell'antichità e ritenuto valido sino alla formulazione, nel 16° sec., della teoria eliocentrica di Copernico. Per spiegare ...
  • geocentrico
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    geocèntrico [agg. (pl.m. -ci) Comp. di geo- e centro] [GFS] Che ha il centro nella Terra o che ha relazione con il centro della Terra. ◆ [GFS] Coordinate g.: quelle in un rifer., cartesiano oppure polare, con l'origine nel centro della Terra (terna g.): v. coordinate terrestri: I 763 a. ◆ [ASF] Distanza ...
  • GEOCENTRICO
    Enciclopedia Italiana (1932)
    (da γῆ "terra" e centrum "centro") Luigi Volta Vuol dire "con centro nella Terra" o "riferito al centro della Terra". Geocentrico era il sistema tolemaico del mondo, che poneva appunto la Terra al suo centro. Geocentriche si chiamano le coordinate di un astro quando si sceglie l'origine loro nel centro ...
Vocabolario
geocentrismo
geocentrismo s. m. [der. di geocentrico]. – In genere, sistema scientifico e filosofico che considera la Terra come centro dell’universo.
geocèntrico
geocentrico geocèntrico agg. [comp. di geo- e centro] (pl. m. -ci). – Che ha il centro nella Terra, o si riferisce al centro della Terra: ipotesi g., quella che, nel sistema tolemaico, poneva la Terra al centro dell’Universo; coordinate...
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