Genovese
In If XXXIII 151, nella breve, violenta invettiva contro i Genovesi, uomini diversi d'ogne costume e pien d'ogne magagna, che D. vorrebbe vedere del mondo spersi (v. 153); invettiva provocata dall'allusione di frate Alberigo a Branca Doria, il traditore che in anima in Cocito già si bagna, / e in corpo par vivo ancor di sopra (vv. 156-157).
" Alieni ab omnibus aliis hominibus in moribus, praecipue in cupiditate quaerendi et parcitate servandi ", dice Benvenuto, che accusa inoltre i G. di essere, come i Pisani, " semper homines bellicosi ", e adduce a sostegno delle sue parole la testimonianza di Livio e di Virgilio (cfr. infatti Aen. XI 700 ss.). La superbia dei G., per la quale essi " si stimano più che gli altri uomini, e pertanto si partono da ogni altro costume " (Anonimo) è messa in rilievo anche dagli altri commentatori; ma cfr. il Buti: " pien d'ogni magagna: forse che era così al tempo dell'autore; ma quanto alla fama che ora è di loro, da rubare il mare in fuori et ancora in fare buona la ragione del cittadino loro contra al forestieri, assai sono l'altre magagne di che sono netti; disselo forse l'autore parlando superlativamente: imperò che in rubare et in arrecare roba a casa et in superbia; e perché è lo più grave peccato che sia e madre di tutti li altri, forse per questo dice così, Perché non siete voi del mondo spersi; cioè tolti via del mondo? ".
Di assai minor rilievo l'altra occorrenza, dove l'aggettivo, sostantivato, sta a indicare la popolazione della Marca genovese: la Magra per cammin corto / parte lo Genovese dal Toscano (Pd IX 90).