genome editing
loc. s.le m. inv. Modificazione del complesso delle caratteristiche genetiche.
• Ancora una volta, come già in passato nella storia del miglioramento genetico delle piante agrarie, il destino di un brillante risultato scientifico è nelle mani della politica. Al momento, in quelle della Commissione europea, che dovrà presentare una proposta sull’impiego di una nuova tecnologia: il genome editing. Una tecnologia che Nature ha definito «la più rivoluzionaria in campo biologico dopo la Pcr», quella che consente di moltiplicare le molecole di Dna. Il genome editing permette di cambiare le basi del Dna, un po’ come facciamo correggendo le parole di un testo al computer. (Michele Morgante, Sole 24 Ore, 15 novembre 2015, Nòva24, p. 16) • La normativa europea definisce Ogm gli organismi alterati con modalità che non avvengono in natura. La decisione di includere o meno le tecniche di genome editing tra gli Ogm dipenderà dall’interpretazione di un concetto fittizio, quello di Ogm, che qualcuno definisce «pseudo-categoria insensata» simile al tentativo di definire geneticamente le razze umane. C’è bisogno però di un sistema normativo che valuti il prodotto, non la tecnologia per ottenerlo. (Klaus Amman e Marcel Kuntz, Repubblica, 19 aprile 2016, p. 34, RSalute) • Secondo l’Associazione Rurale Italiana (ARI), il decreto «contiene di fatto una serie di decisioni politiche destinate ad avere un forte impatto normativo, poiché stabilisce che i prodotti che risultano dall’applicazione delle cosiddette nuove tecniche di creazione varietale (NBT), in particolare da cisgenesi e genome editing, non siano considerati OGM». (Valter Brogino, Giornale d’Italia, 20 luglio 2017, p. 5, Attualità).
- Espressione inglese composta dal s. genome ‘genoma’ e dal p. pres. e s. editing ‘revisione, modificazione’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 28 luglio 2015, p. 26, Cronache (Luciano Ferraro).
> gene-editing.