ASTARITA (non Astaritta), Gennaro
Si suppone nato a Napoli intorno al 1745 (1749, secondo il Mooser), o nella penisola sorrentina, ove tale cognome è molto diffuso. A Napoli compì gli studi, probabilmente nel conservatorio di S. Maria di Loreto; di certo, esordì nella carriera teatrale a Napoli nel 1765 con l'aggiungere alcune arie a L'Orfana insidiata che N. Piccinni fece eseguire al teatro dei Fiorentini in quell'estate. Nell'autunno dello stesso anno fu rappresentata sulle medesime scene una commedia musicata interamente dall'A., Il Corsaro Algerino, e nell'autunno 1766, sempre al teatro dei Fiorentini, venne data un'altra opera dell'A., Fra i due litiganti il terzo gode, su libretto di G. B. Lorenzi. Tra il 1767 e il 1796 l'A. scrisse circa una quarantina di opere tra serie e giocose, ma nessuna più per Napoli.
Il suo allontanamento da Napoli potrebbe sembrare strano, tuttavia alcune "osservazioni" lasciateci dal Paisiello, e raccolte da Agostino Gervasi, offrono una spiegazione più o meno attendibile: "Di Gennaro Astarita il naisiello dice che fu compositore molto stimato in Italia. Il suo stile piacevole e naturale gli conciliò da per tutto il favore dei pubblico, benché i conoscitori portassero qualche volta un'opinione differente. Egli compose tra l'altro un Rondò che comincia con queste parole: Come lasciar poss'ìo l'alma che adoro? e fu universalmente applaudito. Si conoscono di lui: La Contessa di Bimbimpoli, 1772; Li visionarii, 1772; Finezze di amore o La farsa non si fa ma si prova, 1773; La Contessina, 1773; Il Principe ipocondriaco, 1774; Il marito che non ha moglie, 1774; La critica teatrale, 1775; Il Mondo della luna, 1775; La Dama immagiria, 1777; Armida, 1777; L'Isola di Bengodi, 1777. Oltre queste opere ha scritto una Cavatina per basso, con accompagnamento, e alcune Arie serie e buffe. Però è stato un uomo di pessimi costumi - dice il signor Paisiello -. Fuggì da Napoli per avere, insieme con un altro birbante, recato oltraggio ad una fanciulla, in una strada, di notte. Andò in Moscovia, e vi si mostrò egualmente pessimo uomo. Morì fuori di patria, miserabile e detestato".
Tuttavia, pur accogliendo come vera la causa del suo allontanamento da Napoli, non esiste alcun'altra testimonianza di condotta immorale tenuta dall'A. fuori della patria, e particolarmente in Russia; il Mooser non ne fa il minimo accenno.
Nella sera del 12 maggio 1776 venne eseguita a Verona una Cantata villareccia composta dall'A. in onore del capitano e podestà Daniele Dolfin "per aver in modo singolare protetti i lavori e le sete del Veronese".
Nel 1779 l'A. era a Venezia, dove terminò l'opera dell'amico T. Traetta, Gli Eroi de' Campi Elisi, per il teatro S. Samuele, e nel 1780 a Bratislava; qui fece rappresentare al teatro di corte almeno tre opere: La Didone abbandonata (libretto del Metastasio), Il Trionfo della Pietà e L'isola disabitata (del Metastasio; questa ultima già data a Firenze nell'estate 1773 al teatro dell'Accademia degli Ingegnosi insieme con Le Cinesi). Giunta la sua fama fino in Russia, nel 1781 la compagnia d'opera buffa Mattei-Orecia rappresentò a Pietroburgo Il marito indolente dell'A. e tre anni dopo, alla presenza di Caterina II, la compagnia lirica italiana del teatro di corte diede a Carskoe Selo un'altra opera dell'A., La Dama immaginaria, ambedue già rappresentate, nel 1778 a Bologna e 1779 a Venezia (La Contessina, invece, eseguita a Pietroburgo dalla compagnia Mattei-Orecia nel 1779, sembra doversi ritenere di F. L. Gassmann e non dell'Astarita). Nel 1784 l'A. si recò in Russia e sostituì per un biennio il direttore d'orchestra del teatro Petrovskij a Mosca, Mattia Stabinger. Il 20 genn. 1785 l'A. fece rappresentare su questo teatro un suo balletto, La vengeance de Cupidon, ou La fête offerte par Vénus à Adonis, su coreografia di F. Morelli. Tornato lo Stabinger, l'A. si trasferì nel 1787 a Pietroburgo, dove rimase fino al giugno dell'anno 1789.
Forse a Pietroburgo fu rappresentata un'opera composta dall'A. nel 1787, I Capricci in amore (la partitura autografa, conservata alla Biblioteca musicale dei teatri accademici di Leningrado, reca questa data), ma non se ne ha certezza mentre sue musiche furono eseguite a Pietroburgo da artisti italiani il 28 gennaio 1789.
Prima della sua partenza, venne rappresentata (29 giugno 1789) un'opera comica russa, Pritvornaja sumasèedèaja (La finta pazza), su libretto di Ja. B. Knjažnin, musicata dall'A., per la quale egli ebbe una gratifica di cinquecento rubli; l'opera fu ripetuta al teatro Petrovskij di Mosca il 21 genn. 1795, e una copia manoscritta (Biblioteca mus. dei teatri accademici di Leningrado) con il titolo La finta poletta fa supporre che probabilmente l'opera fu rappresentata anche in italiano, ma s'ignora quando. In Russia l'A. fu apprezzato come compositore teatrale in modo tale da essere nuovamente invitato - dopo una parentesi veneziana dal 1789 al 1793 - al principio del 1794, questa volta con l'incarico, da parte del principe N. B. Jusupov, direttore dei teatri imperiali, di provvedere alla formazione di una compagnia lirica. L'A. ritornò in Italia nell'autunno del 1794 per scritturare i cantanti, che circa un anno dopo condusse con sé a Pietroburgo, assumendo la direzione della compagnia con il titolo di "Maestro inspettore e compositore del Teatro venale" (non dipendente, cioè, dall'amministrazione imperiale). La compagnia ebbe ottimo successo alla corte russa e contribuì a diffondere sempre più la buona musica italiana.
In questo periodo due furono le opere dell'A. rappresentate a Pietroburgo dalla compagnia: Rinaldo d'Aste, di G. Carpani (30 giugno 1796), scritta forse per la nascita del granduca Nikolai Pavlovič, e I Visionari (14 luglio 1796), una delle più felici opere, su libretto di G. Bertati, già data a Venezia nell'autunno 1772 al teatro S. Moisè e replicata numerose volte a Torino, Parma, Pavia, Dresda, Pesaro, Lisbona, Firenze, Bologna, ecc..., anche con il titolo I Filosofi o Gli Astrologhi immaginari. Alcuni pezzi di queste opere furono stampati nel Giornale musicale del Teatro Italiano di St. Pietroburgo, o Scelta d'Arie, Duetti, Terzetti, Ouverture, etc. delle Opere buffe, rappresentate sul Teatro Imperiale di St. Pietroburgo, nell'Anno 1796, et seguenti, dati in luce ed accomodati per essere accompagnati d'un Cembalo solo da B. Th. Breitkopf, Dilettante [Pietroburgo].
Sembra che nella stessa epoca l'A. non si occupasse soltanto di musica teatrale: a Mosca fu pubblicato, infatti, un suo coro a quattro voci, Les portes de la misericorde, in una raccolta di musica religiosa; nel 1799 l'A. vagheggiava di far eseguire nella capitale degli oratori durante la quaresima, ma la sua domanda per l'autorizzazione fu respinta l'8 marzo.
Nell'estate del 1799 la compagnia diretta dall'A. e sovvenzionatq dal principe lusupov fu assunta al servizio dei teatri imperiali; all'A. fu data il 14 luglio la somma di 20.000 rubli, ma s'ignora quale fosse poi il suo stipendio alla corte. Fino al luglio 1803 l'A. rimase in Russia, quindi fece ritorno in Italia e forse, poiché non si hanno più sue notizie dopo questa data, morì nel viaggio di ritorno.
L'A. fu soprattutto noto come compositore di opere comiche (alcune ebbero grande successo, anche se effimero), il cui stile elegante e semplice, ma poco originale, ricorda, secondo il Fétis, quello di P. Anfossi. Tuttavia le partiture rimaste (diverse in Russia, alla Biblioteca musicale dei teatri accademici di Leningrado) attendono ancora lo studioso che le prenda in esame e ne dia un giudizio definitivo. Le opere conosciute dell'A., oltre quelle già citate, sono le seguenti: Gli amanti perseguitati (Torino, teatro Carignano, estate 1770); L'astuta cameriera (ivi, autunno 1770); Critica teatrale, di R. de' Calzabigi (ivi, autunno 1771, e Venezia, teatro S. Cassiano, carnevale 1775, come La critica teatrale); La contessa di Bimbimpoli, di G. Bertati (Venezia, teatro S. Moisè, carn. 1772; replicata a Lisbona, Barcellona, Madrid, Dresda - con il titolo Il divertimento in campagna, teatro di corte, 1783 - e Vienna); L'avaro in campagna (Torino, teatro Carignano, estate 1772, e Ferrara, teatro Bonacossi, carn. 1776); La tomba di Merlino, di G. Bertati (Venezia, teatro S. Moisè, autunno 1772); Le finezze d'amore o sia La farsa non si fa, ma si prova (anche altro titolo: Le finezze d'amore ovvero L'impresario in scompiglio), di G. Bertati (Venezia, teatro S. Cassiano, autun. 1773, e Milano, teatro alla Canobbiana, carn. 1791, con il titolo La farsa non si fa, ma si prova, come intermezzo); La contessina, di C. Goldoni (Livomo, teatro S. Sebastiano, autun. 1773; Bologna, teatro Zagnoni, estate 1778, su libretto riveduto e rifatto da M. Cortellini e in collaborazione con D. Cirnarosa, F. L. Gassmann; Rimini, Teatro pubblico, cam. 1780); Il principe ipocondriaco, di G. Bertati (Venezia, teatro S. Moisè, carn. 1774, e Torino, teatro Carignano, autun. 1776); La villanella incostante, di G. Bertati (Cortona, teatro Nuovo, primavera 1774); Il marito che non ha moglie, di G. Bertati (Venezia, teatro S. Moisè' autun. 1774); Il mondo della luna, di C. Goldoni (Venezia, teatro S. Moisè, carn. 1775, e Madrid, 1776); Armida (Venezia, teatro S. Moisè per la Fiera dell'Ascensione, 1777, e Roma 1777); L'isola di Bengodi (da La cuccagna, di C. Goldoni. Venezia, teatro S. Moisè, autun. 1777. La partitura autografa alla Biblioteca del Conservatorio di Firenze); Circe ed Ulisse (Napoli... 1777, senza altre indicazioni); Gli amori di Armida e Rinaldo (Livorno, teatro degli Avvalorati, carn. 1778); Il caffé di campagna, dell'abate P. Chiari (Trieste, Teatro Cesareo di S. Pietro, aprile 1779); Nicoletto Bella vita (Napoli... 1779, senza altre indicazioni. Partitura all'Arch. Ricordi di Milano); Le discordie teatrali (Firenze, teatro di Borgo Ognissanti, autun. 1779. Forse altro titolo della Critica teatrale?); Il francese bizzarro (Venezia, teatro S. Grisostomo, carn. 1779; Milano, teatro alla Scala, primavera 1779; Bologna, teatro Zagnoni, autun. 1779 con il titolo Il francese volubile); La molinarella (Ravenna, teatro Municipale, primavera 1783); Ipermestra,del Metastasio (Venezia, teatro S. Benedetto, per la Fiera dell'Ascensione, 1789); Il curioso accidente, di G. Bertati (Venezia, teatro S. Moisè, autun. 1789); La nobiltà immaginaria (Firenze, teatro degli Intrepidi detto della Palla a corda, cam. 1791); L'equivoco del ritratto (Firenze, teatro dei Risoluti in S. Maria Novella, primavera 1791, data anche con il titolo L'inganno del ritratto, ivi, nell'estate dello stesso anno); I capricci in amore (Venezia, teatro S. Cassiano, autun. 1791; è un rifacimento de La contadina semplice). Alla Biblioteca mus. dei teatri accademici di Leningrado esiste anche la partitura de Gli intrighi per amore che, secondo il Mooser, potrebbe essere identificata con I capricci); Il medico parigino ossia l'ammalato per amore, di G. Palomba (Venezia, teatro S. Cassiano, carn. 1792); Il parrucchiere, di G. Palomba (Berlino, teatro Königstadt, primavera 1793); Le fallaci apparenze (Venezia, teatro S. Samuele, autun. 1793). L'A. scrisse anche la musica per il balletto L'Olimpiade, su coreografia di G. Banti, Firenze, teatro dell'Accadernia degli Infuocati, 1773.Numerose sue composizioni vocali sono manoscritte in biblioteche italiane e tedesche; una Sinfonia a tre tempi in re maggiore per otto strumenti è alla Biblioteca del Conservatorio di Firenze.
Bibl.: C. A. de Rosa marchese di Villarosa, Memorie dei Compos. di musica del Regno di Napoli, Napoli 1840, p. 7 s.; G. Salvioli, Saggio di drammaturgia veneziana, in Arch. Ven., XIII,parte II, n° 26, Venezia 1877, p. 451; F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi Conserv., I, Napoli 1880, pp. 68, 77; II, ibid. 1882, p. 347; IV, ibid. 1881, p. 64; C. Ricci, I teatri di Bologna, Bologna 1888, pp. 494-496; A. Schatz, G. Bertati, in Vierteljahrs. für Musikwissenschaft, V(1889), n. 2, pp. 241, 243 s., 262; T. Wiel, I teatri venez. del Settecento, Venezia 1897, passim (v. Indice); S. Di Giacomo, Paisiello e i suoi contemporanei, in Napoli: Figure e paesi, in Opere, II, Milano 1955, p. 535; R. A. Mooser, Annales de la Musique et des Musiciens en Russie au XVIIIème siècle, II, L'époque glorieuse de Cathérine II (1762-1796), Genève 1951, pp. 482-484 e passim; III, Le Règne de Paul Ier (1796-1801). Appendices, Genève 1951, passim; F. J.Fétis, Biographie universelle des musiciens, I, Paris 1866, p. 158 s., e Supplément, Paris 1881, p. 158; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 225 s., X, p. 401; Encicl. dello Spettacolo, I, col. 1024 s.; Associazione dei Musicologi Italiani, Catalogo delle opere musicali... s. IV, Città di Firenze - Biblioteca del R. Conservatorio di Musica, Parma 1929, pp. 117-II, 255-II; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodramm., I, Firenze 1954. pp. 63-65; Diz. Ricordi della musica e dei musicisti, Milano 1959, p. 71.