Ajgi, Gennadij Nikolaevič
Poeta ciuvascio di lingua russa e ciuvascia, nato a Šajmurzino, presso Batyrev (Repubblica dei Ciuvasci) il 21 agosto 1934. Trascorsa l'infanzia nella sua terra natale, A. è rimasto sempre legato alla cultura e alla lingua dei Ciuvasci, popolazione di origine turca, divenendone appassionato cultore e promotore in Russia e all'estero. Completati gli studi presso l'Istituto di letteratura M. Gor´kij di Mosca, A. ha esordito in campo poetico con una prima raccolta di liriche ciuvasce, Attesen jačĕpe (1958, Nel nome dei padri), seguita negli anni Sessanta e Settanta da Pĕtĕm purnăşšan dĕklennĕ muzykă (1962, Musica per tutta la vita), Utăm (1964, Il passo), Palărăm (1971, Manifestazione), Cĕrĕ tĕbĕ (1975, L'ovario). La poesia ciuvascia di A. è caratterizzata da un vivo impressionismo animistico, vicino alla tradizione lirica del suo popolo, e da una forte valorizzazione della ritmicità della lingua. A. è anche autore di numerose traduzioni in ciuvascio di poesia russa, francese, ungherese e polacca, e della prima versione ciuvascia dei sonetti danteschi. Per le sue traduzioni nel 1972 è stato insignito del premio Paul Desfeuilles dall'Académie française.
Dal 1960 A. ha iniziato a scrivere poesie in russo, ottenendo da principio una positiva accoglienza da parte della critica sovietica. Negli anni successivi la stampa ufficiale ha assunto un atteggiamento più critico verso il poeta, che, tacciato di formalismo, ha finito per pubblicare in Russia solo le sue traduzioni in ciuvascio. Alcune raccolte di liriche russe hanno circolato nel samizdat, altre sono state pubblicate all'estero in originale, Stichi 1954-1971 (1975, Poesie 1954-1971), e in traduzioni tedesche e francesi.
Pur vicina alla lirica francese del Novecento, la poesia di A. è profondamente radicata nella tradizione poetica russa, ispirandosi in particolare all'opera di O.E. Mandel´štam e di B. Pasternak. Caratterizzata da un intenso impressionismo lirico, essa accoglie spesso dalla natura suoni e suggestioni che generano un tessuto fonico e ritmico accentuato dal verso libero, e, a volte, si muove verso un originale sperimentalismo, in alcuni casi orientato a esplorare la dimensione del sogno.
La raccolta più completa di liriche russe di A. è Otmečennaja Zima. Sobranie stichotvorenij v dvuch častjach (1982; L'inverno segnato. Raccolta di poesie in due parti); essa comprende i suoi cicli poetici più significativi, tra cui Zimnie kuteži (Feste invernali), e liriche del primo periodo. Più recentemente è stata pubblicata in Russia la raccolta Teper´ vsegda snega: Stichi raznych let: 1955-1989 (1992, Ora sempre neve. Liriche sparse). In italiano alcune poesie sono contenute nelle raccolte Poesia russa contemporanea da Evtušenko a Brodskij, a cura di G. Buttafava (1967), e Antologia ciuvascia. I canti del popolo del Volga, a cura di A. Scarcia, A. Trevisan (1986).
bibliografia
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