generazione Z
(generazione Zeta), loc. s.le f. inv. La generazione successiva alle generazioni X e Y e ai Millennial; i giovani nati negli anni Duemila.
• Altra sorpresa è che i piccoli ricchi crescono, ovvero in tutto il mondo ci sono 1,5 milioni di giovani fra i 18 e i 25 anni che spendono in un anno oltre 10 mila euro per i loro sfizi. Questa «generazione Z» siede sulle fortune accumulate dai loro genitori. (Alessandra Iannello, Mattino, 2 febbraio 2014, p. 15) • [tit.] Chi sta arrivando? La generazione Z [testo] Hanno un potere di spesa elevatissimo, ma una soglia d’attenzione inferiore a un pesce rosso. Tanto che tra i pubblicitari gira la battuta: se non riesci a agganciarli in cinque parole, puoi cambiar mestiere. Sono la Generazione Z, i veri nativi digitali, venuti al mondo tra il 1996 e il 2010. Il nuovo Graal del marketing, che oggi, molto più di storici e demografi, domina lo studio delle generazioni, confezionandole in intervalli sempre più ridotti, «digeribili» e reclamizzabili. (Costanza Rizzacasa d’Orsogna, Corriere della sera, 26 settembre 2015, p. 35, Tempi liberi) • Ma è allerta per la «Generazione Z» ovvero per gli under 18: uno su quattro è in sovrappeso e la causa principale è l’allontanamento dalla dieta mediterranea vero e proprio elisir di lunga vita e la diffusione sempre maggiore del cibo spazzatura. (Cinzia Arena, Avvenire, 13 ottobre 2017, p. 27, Economia & lavoro).
- Già attestato nella Repubblica del 14 dicembre 2007, p. 1, Prima pagina (Vittorio Zucconi).