gene selettore
Qualsiasi gene omeotico dello sviluppo che, dopo essere stato attivato nei territori appropriati, seleziona (codificando le proteine cellulari necessarie ai processi di differenziamento) la giusta batteria di geni bersaglio (detti realizzatori), che a loro volta specificheranno le differenze morfologiche tra metamero e metamero. La trascrizione dei geni selettori determina perciò il destino di sviluppo di ciascun metamero, specificandone precisamente le strutture che lo caratterizzeranno. La distinzione tra gene attivatore, gene selettore e gene realizzatore è dovuta ad Antonio García-Bellido, che la propose nel 1975 ipotizzando l’esistenza di una gerarchia di funzionamento dei geni deputati al controllo dei processi morfogenetici. I geni selettori di Drosophila (il complesso Bithorax che codifica per la segmentazione del torace, e Antennapedia che controlla la formazioni di arti e appendici) sono stati individuati nel 1978 da Edward B. Lewis, che per questi studi ha ottenuto il Nobel nel 1995. Antennapedia, per es., è un complesso di geni selettori necessari per specificare l’identità segmentale di Drosophila. Mutazioni dominanti che esprimono ectopicamente Antennapedia trasformano l’antenna nella zampa.