GRIMELLI, Geminiano
Da Prospero, medico condotto, e da Giulia Carletti nacque il 31 genn. 1802 a Carpi, presso Modena, ove compì i primi studi. Trasferitosi poi nel capoluogo, vi frequentò il liceo e s'iscrisse alla facoltà medica dell'Università, ove fu allievo, fra gli altri, di P. Ruffini. Si laureò nel 1824 e, dopo un viaggio di istruzione durato 3 anni, intraprese l'esercizio della professione nella natia Carpi dapprima come medico condotto, poi come direttore nel locale nosocomio. Nel 1829 ottenne l'incarico di istituzioni patologiche nell'Università modenese, disciplina di cui divenne titolare, succedendo ad A. Bazzani. Coinvolto nei moti del 1848, ricevette dal governo provvisorio dell'Emilia la carica di delegato alla Pubblica Istruzione. Dopo aver abbandonato l'insegnamento ed essere riparato a Bologna in seguito alla restaurazione del governo estense, nel 1849 fece ritorno a Modena, ove presentò inutilmente alle autorità ducali reiterate richieste volte a ottenere una pensione. Nel giugno 1859 il dittatore L.C. Farini lo chiamò alla direzione del ministero della Pubblica Istruzione, dando così inizio al suo percorso politico: delegato nello stesso anno all'Assemblea nazionale sovrana delle Provincie modenesi per il VII collegio di Modena, nel 1860, dopo l'annessione al Regno di Sardegna, il G. fu eletto per la VII legislatura nel collegio di Carpi e si trasferì a Torino. Intanto era stato eletto rettore dell'Università di Modena il 10 dic. 1859, carica che conservò fino al 24 maggio 1861, e nello stesso 1859 era divenuto presidente dell'Accademia reale di Modena di scienze, lettere ed arti. Nel 1860 si recò in Liguria, ove ebbe modo di studiare la lebbra endemica che infieriva a Nizza e nel territorio circostante, quindi nel 1862 tornò definitivamente a Modena e si ritirò a vita privata.
Molto attivo nella vita universitaria e accademica - per sua iniziativa fu, per esempio, che l'Accademia modenese di scienze, lettere ed arti si rese autonoma dal ministero della Pubblica Istruzione -, il G. coltivò disparati interessi, spaziando dall'agricoltura alla biologia, alla farmacologia: elaborò un metodo per produrre una bevanda fermentata in sostituzione del vino per porre un rimedio ai danni economici causati dalla peronospora e dall'oidio che falcidiavano le viti, compose un farmaco a base di morfina e stricnina per curare le forme tubercolari, addirittura dettò indicazioni per la corretta consumazione del caffè (si veda per es. Caffèin conserva saluberrima ed economica ad uso comune specialmente militare, in Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena, IX [1868], sez. d'arti, pp. 3-24). Si inserì autorevolmente nel dibattito sul darwinismo, allora di grande attualità, contestando decisamente le teorie evoluzionistiche (Sulla divina origine dell'Umanità e sulla supposta derivazione dell'uomo dalla scimmia, Modena 1866; Divina origine dell'Umanità in contrapposizione alla supposta origine bestiale della specie umana, in Memorie della R. Accademia di scienze,lettere ed arti di Modena, VIII [1867], sez. scienze, pp. 3-63; Origine dell'uomo ed essenziale natura umana, Modena 1869), in particolare criticando la lettura tenuta da I.A. Herzen all'Accademia fiorentina sulla parentela tra uomo e primati (Circa un opuscolo testé fatto di pubblica ragione, in Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena, X [1869], sez. d'arti, pp. 3-26).
Autore di numerosi studi e memorie, il G. dette alle stampe vari volumi e articoli scientifici, tra i quali meritano una particolare menzione quelli riguardanti i fenomeni elettrici osservabili negli organismi animali. Studioso del galvanismo e delle opere del Galvani (Collezione delle opere del professore Luigi Galvani,ossia opere edite ed inedite… raccolte e pubblicate per cura dell'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, in Giornale letterario scientifico modenese, IV [1841], pp. 309-316; Documento importante offerto all'annotatoredella collezione galvaniana, ibid., V [1842], pp. 211-226; Argomento sperimentaleesposto all'autore della giunta alla collezione galvaniana, ibid., pp. 337-355; Disamina sul galvanismo, in Novi Commentarii Academiae scientiarum Instituti Bononiensis, X [1849], pp. 1-193, opera questa dedicata al presidente dell'Accademia bolognese S. Gherardi, premiata dall'Accademia stessa; Intorno all'originale scoperta dell'elettromotore voltaico, in L'Indicatore modenese, II [1852], pp. 83-85, lettera diretta a L. Foucault; Lettera elettro-fisiologica con cenno intorno almagnetismo animale, ibid., pp. 394-396, diretta a fra Filippo Linati di Parma), nelle tre parti del libro Osservazioni ed esperienze elettro-fisiologiche dirette ad instituire la elettricità medica (Modena 1839), descrisse i fenomeni elettrofisiologici osservabili negli esseri viventi sui quali sia stata fatta agire una elettricità estrinseca, i fenomeni collegati con l'elettricità intrinseca animale e quelli che straordinariamente si osservano negli organismi animali, quali la luminescenza e la fosforescenza. Con ricerche sperimentali condotte sulla rana il G. esaminò i fenomeni bioelettrici che si producono a carico del sistema nerveomuscolare volontario e involontario, dei parenchimi e degli umori, impiegando anche metodi personali: ideò infatti un originale artificio per ottenere le contrazioni di apertura nel circuito nerveomuscolare, consistente nello stabilire un contatto immediato tra le sezioni trasversali del nervo crurale e del muscolo corrispondente (si vedano in proposito le lettere indirizzate a G.B. Amici e a M. Bufalini: Intornoalle contrazioni che produconsi nell'atto del chiudere nonché in quello di aprireil circuito prettamente nerveo-musculare della rana, in Nuovi Annali delle scienze naturali, V [1843], 10, pp. 94-103; Intorno alle contrazioni che ottengonsi negli atti di chiudere e di aprire il circuito composto per l'una parte di tessutinerveo-musculari, per l'altra di un sistema elettromotore idrometallico, ibid., pp. 104-128).
In Osservazioni ed esperienze elettro-fisiologiche… il G. accennò all'opportunità di far inalare agli animali da esperimento vapori di etere solforico, al fine di provocarne l'assopimento, alleviandone in tal modo le sofferenze. Su questo tema tornò anche in seguito, prospettando il possibile uso dell'etere, somministrato per via inalatoria o addirittura per iniezione intravasale, anche nell'uomo (Osservazioni ed esperienze intorno al metodo dell'assopimento animale ed umano con scientifiche e pratiche applicazioni mediche e chirurgiche, Modena 1847; Intorno alle inspirazioni dei vapori d'etere solforico, ibid. 1847). Questi suoi studi, i suoi contatti epistolari col pioniere dell'anestesia eterea C.T. Jackson (al quale aveva inviato una copia del suo libro sull'elettrofisiologia) lo hanno fatto ricordare come uno dei primi studiosi dell'anestesia.
Tra le numerose altre pubblicazioni del G. meritano di essere ricordate quelle inerenti ad alcuni argomenti di patologia (Patologia dei classici antichi e moderni costituente la dottrina fondamentale della pratica medica, Modena 1838; Sopra ilmetodo antisifilitico di Jacopo Berengario Carpi detto comunemente Berengario daCarpi, in Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena, II [1858], sez. scienze, pp. 322-358), le lettere indirizzate a P. Fario su particolari caratteristiche dell'iride (Intorno alle injezioni specialmente dell'iride, in Giornale letterario scientifico modenese, III [1840], pp. 51-55; Intorno all'iride, ibid., pp. 131-140; Intorno ad alcuni argomenti relativi all'iride e alla visione, ibid., pp. 204-220; Intorno alle malattie dell'iride, ibid., pp. 280-289, IV [1841], pp. 297-308; V [1842], pp. 102-112) e quelle a F. Selmi (Lettere chimico-mediche, ibid., pp. 450-459, VI [1843], pp. 54-66, 121-127), due articoli di carattere sperimentale (Articolo nevrologico sperimentale. Intorno alla funzione sensoria e motrice dei nervi intercostali o trisplancnici sperimentalmente dimostrata inparticolare relazione e corrispondenza coll'apparato encefalico, ossia coll'asse cerebro-spinale, ibid., pp. 136-145; Articolo sperimentale nevrologico e miologico. Intorno alle irritazioni del cervello e del midollo spinale, dei cordoni nervosi e deitessuti musculari, osservate in corrispondenza delle contrazioni di flessione, e diestensione degli arti negli animali così a sangue freddo come a sangue caldo, ibid., pp. 272-284) e, a dimostrazione della varietà dei suoi interessi e dell'eclettismo della sua cultura, due scritti sull'elettrometallurgia (Storia scientifica ed artistica dell'elettrometallurgia originale italiana. Con un saggio teorico pratico dielettrometallurgia piana e solida, Modena 1844; Elettrodoratura italiana discopertae pubblicata dal professore L. Brugnatelli fra il 1802 e il 1805, richiamata ed estesa dal professore G. Grimelli tra il 1843 e il 1844, confermata e ripetuta daichimici modenesi F. Selmi e G. Giorgini, in Giornale letterario scientifico modenese, VII [1844], pp. 129-146).
Il G. morì a Modena il 2 febbr. 1878.
Fonti e Bibl.: B. Vaccà, G. G., in Annali universali di medicina, CCXLIII (1878), p. 583; A. Ferrannini, Medicina italica (priorità di fatti e di direttive), Milano 1935, p. 148; P. Capparoni, Ancora una parola sulla scoperta dell'anestesia generale con l'eteresolforico, in Atti e memorie dell'Accademia di storia dell'arte sanitaria, s. 2, III (1937), pp. 121-130; D. Giordano, Chirurgia, I, Milano 1938, pp. 18 s.; G. Provenzal, G. G. e l'anestesia con etere solforico, in Atti e memorie dell'Accademia di storia dell'arte sanitaria, s. 2, IV (1938), pp. 80-84; P. Di Pietro, Per le storia dell'elettroterapia: l'opera di G. G., in Atti del Primo Congresso nazionale di storia della terapia …, Roma 1963, pp. 137-150; R.A. Bernabeo, G. G., Bologna 1963 (contiene la documentazione archivistica e la bibliografia specifica); P. Di Pietro, Profili di medici e biologi modenesi dal XV al XIX secolo. G. G., in Boll. mensile dell'Ordine dei medici di Modena, XIV (1965), pp. 140-143; M. Pantaleoni - R. Bernabeo, Relations between dr. Jackson and G. G. of Modena concerning ether anaesthesia, in British Journal of anaesthesia, XLI (1969), pp. 637-639; A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini a oggi, II, Torino 1974, pp. 514 s., 631; C. G. Mor - P. Di Pietro, Storia dell'Università di Modena, Firenze 1975, I, pp. 135, 158, 191, 258 s.; II, p. 504; G. Landucci, Darwinismo a Firenze.Tra scienza e ideologia (1860-1900), Firenze 1977, p. 4; G. Bellucci, Storia dellaanestesiologia, Padova 1982, pp. 144, 146, 178, 465 s., 537; E. Contieri, Storia dellachirurgia, Napoli 1990, p. 101; Enc. biogr. e bibliogr. "Italiana", A. Malatesta, Ministri, deputati, senatori dal 1848al 1922, II, p. 60; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragendenÄrzte…, II, p. 16.