GEDROSIA (gr. Γαδρωσία)
Regione della Persia sud-orientale, corrispondente all'incirca al Makrān dei geografi musulmani medievali. Confina a N. con l'Aracosia e la Drangiana, a S. con l'Oceano Indiano, a E. con i monti Kirthār (῎Αρβιτα ὄρη), a O. con la Carmania (v. kirmān, XX, p. 213). Il Periplo di Nearco, e le osservazioni degli altri scienziati e generali di Alessandro rimasero fino al sec. XIX le sole fonti per la conoscenza del paese, la cui natura stepposa e paludosa, e la flora, sembra destassero nel seguito scientifico del Macedone il più vivo interesse. La popolazione era composta principalmente di pastori nomadi; sulla costa, i Greci notarono, in condizioni estremamente primitive, una popolazione cui era ignoto l'uso dei metalli e che essi chiamarono Ittiofagi ("mangiatori di pesce"). Politicamente, la regione era stata per qualche tempo sotto il diretto dominio della Persia; ma allorché Alessandro Magno vi penetrò, la lontananza e la difficoltà delle comunicazioni avevano allentato i legami col potere centrale, e nel paese, noto ai Persiani col nome di Maka (da una più antica popolazione dravidica ivi stanziata) si era formato il regno indipendente dei Gredrosî (Γαδρωσοί). La capitale, Pura, era situata a occidente. Alessandro, aggregate alla Gedrosia le popolazioni degli Oriti e Arabiti, fece dapprima della regione una satrapia indipendente, ma poi l'unì all'Aracosia sotto il governo di Sibirtio. Nel sec. I a. C., dall'autore del Periplo del mare eritreo, sappiamo che tra l'impero partico e quello indoscitico era ivi stanziato un regno indipendente dei Parsidi, limitato però alla parte orientale, mentre l'occidentale seguiva le sorti della Carmania. Sino da allora, il nome di Gedrosia era completamente scomparso.
Bibl.: Kiessling, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VII, coll. 895-903.