gecchire [part. pass. gicchito]
Gallicismo che appare in Fiore LXXIII 3 Allor mi comincia' fort' a gecchire / ver Malabocca, il mi' crudel nemico (cfr. " Male Bouche adès enouraie ", Roman de la Rose 10287). Ha il valore di " umiliarsi ", " mostrarsi sottomesso ", qui con una nozione di simulazione che è in genere estranea al verbo.
I vocabolari non recano altri esempi del verbo, tranne che del participio con valore aggettivale presente anche nel Fiore: XVI 5 Nel giardin me n'andai molto gicchito [" umile ", " sottomesso "] / per dotta di misfar a quel crudele (cfr. Rose 3151 " A Dangier sui venuz honteus "); mentre è ben documentata la forma ‛ aggecchire ' (cfr. anche ‛ aggechire ' nel glossario di Chiaro Davanzati Rime, a c. di A. Menichetti, Bologna 1965); e non è forse da escludere che anche nel Fiore sia da leggere fort' a 'gecchire.