GATTINARA (A. T., 20-21)
Cittadina della provincia di Vercelli, situata allo sbocco della Sesia in pianura, presso la sponda destra, a m. 265 s. m. La sua pianta presenta il tipico reticolato romano, con le strade tagliantisi ad angolo retto. Nel 1921 contava 4749 abitanti. Ha importanza per la produzione vinicola e per le industrie, tra le quali prevalgono quelle tessili, È importante nodo stradale, congiunto con Biella (28,9 km.), con Vercelli (km. 34,5), con Romagnano (km. 3,8) e servito dalla ferrovia Santhià-Arona, dalla tramvia Vercelli-Borgosesia, da numerose linee automobilistiche, che la congiungono con Biella, Vercelli, Varallo, Coggiola. Il comune di Gattinara ha un territorio di 33,53 kmq situato parte in pianura, parte in collina. La popolazione del comune era di 4701 abitanti nel 1838; è risultata nel 1921 di 4847 e nel 1931 di 5408.
I vini di Gattinara. - Costituiscono una famiglia di vini rossi superiori da pasto italiani di grande pregio. Essi sono prodotti in una regione collinare, che sta fra la grande pianura vercellese e le prealpi biellesi, e prendono il nome dalla cittadina di Gattinara, che sorge appunto ai piedi delle prime colline. L'origine di questi terreni è in generale porfirica. Il vitigno predominante è quello detto localmente Spanna, identico al Nebiolo delle Langhe, che produce in esse i famosi vini di Barolo e Barbaresco. La natura dei vini di Gattinara cambia notevolmente dopo il primo anno di vita. Da giovani sono aspri, talora acidissimi, ricchi di colore e d'estratto; ma con un appropriato invecchiamento diventano morbidi, delicati, d'un colore granato chiaro, d'un profumo gradevole che ha sfumature di viola e di rosa, mentre il sapore tende all'amarognolo. Non sono mai molto alcoolici, ma hanno quel giusto grado d'alcoolicità (da 11 a 12), che, pur consentendo d'invecchiarli e di dar loro una sufficente robustezza, non li rende troppo caldi come vini da pasto. Fra i sottotipi, ricordiamo il Ghemme, il Sizzano, il Lessona.
Storia. - La più antica notizia di Gattinara risale al 7 maggio 999. In una lite di Florio di Gattinara contro i Novaresi davanti ai messi di Enrico VI imperatore, nell'anno 1190, venne sentenziato che il luogo di Gattinara apparteneva al vescovato e distretto di Vercelli. Gattinara fu eretto in borgo franco dal podestà di Vercelli con atto 30 maggio 1242. Verso il 1304 vi capitò frate Dolcino con i seguaci della setta degli apostolici. Nel 1426, durante la guerra fra Amedeo VIII e Filippo Maria Visconti, Gattinara venne occupata dalle milizie del duca di Savoia, nei dominî del quale rimase poi sempre incorporata. Nel 1524 e nel 1526 fu saccheggiata e incendiata dai Francesi, perché patria del gran cancelliere di Carlo V.
Bibl.: G. Moglia, Il borgo di Gattinara, Vercelli 1887; G.B. Adriani, Statuti del comune di Vercelli dell'anno 1241 aggiuntivi altri documenti storici dal 1243 al 1335, Torino 1887; C. Bornate, Historia vitae et gest. per dominum Magnum Cancellarium (Mercurino Arborio di Gattinara), in Miscellanea di storia italiana, s. 3ª, XVII, Torino 1915.