GATTI, Bernardino, detto il Soiaro
Pittore. Nacque probabilmente in Pavia o in Cremona verso il 1495, morì nel 1575 a Cremona. Collaboratore dei Campi e di Boccaccio Boccaccino a Cremona e a Milano, stampa le sue composizioni soprattutto su modelli correggeschi, pur valendosi liberamente d'esempî degli altri pittori che lavorano con lui. Di questo eclettismo occasionale è prova già il più antico dipinto a noi noto, il Cristo risorto del 1529 (Cremona, Duomo), con adattamenti, tutti esterni, agli esempî del Correggio e del Pordenone. Alla Madonna in gloria del duomo di Pavia, dipinta nel 1530, serve d'esempio la pala correggesca di San Sebastiano a Dresda; e il correggismo domina anche nelle attornianti scenette della vita di Maria e di Gesù, interrotto qua e là dall'intervento di altri svariati modelli. Da una stampa del Bonasone tratta da un'opera di Giulio Romano si è ispirato il G. nel San Giorgio della Madonna di Campagna a Piacenza, che è tra le sue pitture una delle maggiori, piena d'impeto; e nelle Storie di Maria, dipinte a decorazione della cupola di quella chiesa, il pittore ruba materialmente motivi e composizioni intere al Pordenone e al Correggio. Quasi sempre le opere migliori del G. sono quelle dove egli non è trascinato dai suoi modelli verso effetti caotici di movimento, ad esempio il Presepe di San Pietro al Po, che ce lo presenta nelle sue doti di buon maestro lombardo, non ricco di fantasia, calmo e preciso modellatore. È questa, forse, l'ultima opera notevole del Soiaro, che nel 1573, dipingendo la grande pala dell'Assunta nel duomo di Cremona, ripete, indurite, cartacee, irriconoscibili, le figure di stampo correggesco.
Bibl.: C. dell'Acqua, Di alcune opere del pittore pavese B.G., detto il Soiaro, Pavia 1895, in estratto del Boll. stor. pavese, II (1894), fasc. 3-4; B.C.K., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920 (con bibl.).