gastrocrazia
s. f. Il potere della gastronomia come simbolo di prestigio sociale.
• del presidente [Massimo] D’Alema varrà la pena di segnalare che all’insegna della gastrocrazia, proprio in quelle sale stabilì di sciogliere le briglie all’immaginazione di [Gianfranco] Vissani per far colpo sui potenti somministrandogli antipasto di gamberoni rossi con lasagnette al cacao, per dire. (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 21 novembre 2011, p. 1, Prima pagina) • in questa sua divertente invettiva [Guia] Soncini non sembra avercela troppo contro alcuno: casomai, contro tutti. Tanto è vero che non si fa problemi ad ammettere di essere lei stessa soggetta, se non devota, alla gastrocrazia. Forse c’entra anche la sede editoriale, con la sua acclarata bolognesità. (Stefano Bartezzaghi, Repubblica, 8 settembre 2015, p. 32, Cultura).
- Composto mediante la giustapposizione dei confissi gastro- e -crazia.
- Già attestato nel Corriere della sera del 6 luglio 1997, p. 7, In primo piano (Beppe Severgnini).