Pittore e scultore (Vienna 1925 - Milano 1969). Partecipò alla Resistenza dal 1943, fu poi arrestato a Roma dalle SS e liberato nel 1945; nel dopoguerra a Firenze si laureò in scienze politiche e sociali. Nel 1947 a Zurigo conobbe M. Bill e iniziò l'attività grafica elaborando le prime serie di opere astratto-geometriche. Tra il 1948 e il 1955 visse alternando viaggi in Europa a lunghi soggiorni a San Paolo del Brasile dove collaborò alle attività del Museo di arte moderna e insegnò (1952-54) disegno e teoria della comunicazione all'Istituto superiore d'arte. Tornato in Europa, stabilì a Parigi rapporti di amicizia con T. Tzara, Man Ray, H. Arp, A. Masson e fondò a Roma, con A. Perilli, la rivista L'Esperienza moderna (1957); in quegli stessi anni le sue opere, vicine alle soluzioni di P. Klee e C. Twombly, sono costituite da serie di collages e dipinti nei quali affiorano decise impronte segniche, libere trascrizioni di impulsi interiori, che caratterizzeranno tutta la sua produzione (Il grande linguaggio, 1963, Roma, Gall. naz. d'arte moderna; Architettura da camera, 1966, Torino, Gall. civica d'arte moderna). Presente nel 1958 alla mostra di poesia visiva allestita da J.-C. Lambert a Düsseldorf, si occupò anche di teatro e illustrò, tra l'altro, testi di G. Bataille e di S. Beckett. In contatto con il Gruppo 63, nel 1964 fondò con A. Giuliani, A. Perilli e G. Manganelli la rivista Grammatica.