DOUMERGUE, Gaston
Uomo di stato, nato il 1° agosto 1863 a Aigues-Vives (Gard). Studiò giurisprudenza ed esercitò l'avvocatura a Nîmes (1885-90). Entrato nell'amministrazione coloniale, trascorse qualche anno in Cocincina e in Algeria. Nel 1893 fu eletto deputato (radico-socialista) per Nîmes, e nel 1902 per la prima volta ministro alle Colonie, nel gabinetto Combes. Caduto questo nel 1905, D. presiedette la Camera fino al marzo del 1906, quando il Sarrien gli affidò il portafogli del Commercio, che lasciò sotto il successivo gabinetto Clemenceau (1906-1909), per assumere quello dell'Istruzione. Nel 1910 fu eletto al Senato, e, nel dicembre del 1913, ebbe incarico dal Poincaré di costituire il nuovo ministero, del quale fecero parte il Caillaux (Finanze) e il Monis (Marina), mentre il D. conservò, oltre alla presidenza, anche gli Affari esteri. Caduto nel giugno del 1914 sulla discussione per la ferma militare, il D. riassunse, durante la grande guerra, il ministero per gli Affari esteri (Gabinetto Viviani), e poi quello delle Colonie (Gabinetti Viviani e Briand) fino al marzo del 1917. Prese parte alla missione politica francese in Russia, fu per breve tempo ministro per le Finanze (1921), e succedette a L. Bourgeois nella presidenza del Senato (febbraio 1923), appoggiando in tale carica la politica della Ruhr del Poincaré. Dopo che l'opposizione tenace delle sinistre ebbe obbligato il presidente Millerand a dimettersi, il D. fu eletto a succedergli (13 giugno 1924). Egli fu il 12° presidente della Repubblica francese. Di antica famiglia ugonotta, D. fu il primo presidente francese di confessione protestante.