FOIX, Gaston de
Figlio di Giovanni di Foix, visconte di Narbona, e di Maria d'Orléans, sorella di Luigi XII, nacque nel 1489. Fu assai caro al re, che nel nipote vide un valido aiuto per la corona. Avverso infatti per casato agli Albret, ne poteva frenare gli appetiti; cognato di Ferdinando il Cattolico, poteva ostacolare le pretese che il re di Spagna aveva sulla Navarra, come sposo di Germana di Foix. A sedici anni ebbe da Luigi XII il ducato di Némours (1505) e il permesso di prendere il titolo di re di Navarra. Ma la sua grandezza comincia e finisce in Italia. Mentre Giulio II lavorava per una coalizione contro i Francesi, divenuti troppo potenti nella penisola dopo Agnadello, Gastone ebbe la carica di luogotenente del re nella Lombardia. Formatasi la Lega Santa (v.), gli Svizzeri si spinsero fino a Varese; egli si chiuse in Milano, e gli Svizzeri, impressionati dall'imponenza delle mura, si ritirarono. La nel gennaio gli alleati sferrarono l'offensiva. Brescia cadeva, Milano pericolava; Bologna, in cui i Bentivoglio e i papalini si agitavano, era bloccata dai pontifici e dagli Spagnoli, comandati dal viceré di Napoli. In questa situazione disperata, il de Foix, con celerità fulminea che gli guadagnò l'epiteto di "folgore d'Italia", lasciata Milano, evitata la via di Modena, puntò su Bologna, attraversando paludi e torrenti. Il 5 febbraio 1512 durante una bufera di neve, entrò, non visto dal nemico, in Bologna. Ma il giorno precedente Brescia si era data ai Veneziani; resisteva ancora il castello. Presidiata Bologna, Gastone volò in soccorso di Brescia, dopo aver sbaragliato i Veneziani a Valeggio, e Brescia cadde in suo potere. Ma i preparativi delle flotte di Enrico VIII e di Ferdinando il Cattolico, il sospetto che l'imperatore si accordasse con gli alleati, le minacce degli Svizzeri rendevano necessaria una battaglia decisiva. Gastone doveva sbaragliare il nemico, puntare su Roma, detronizzare Giulio II, marciare su Napoli e cacciarne gli Spagnoli. A Finale operò il concentramento delle truppe, mentre di Francia gli giungevano poderosi rinforzi. A questo esercito si unirono il duca di Ferrara, con i cavalleggeri e con rinomata artiglieria, e il cardinale Sanseverino, delegato dal concilio di Pisa a prendere in consegna le città della Romagna. Ma il nemico, pur seguendo da vicino Gastone per sbarrargli la via di Roma, evitava battaglia per dar tempo al re d'Inghilterra di entrare in azione. Gastone puntò su Ravenna, pensando che il nemico per difendere questa città sarebbe venuto a battaglia, e pose il campo tra il Ronco e il Montone. L'11 aprile 1512, giorno di Pasqua, avvenne la grande battaglia che finì con la vittoria dei Francesi (v. ravenna: Battaglia di Ravenna). Ma una grande sciagura colpì l'esercito francese e ne rese vana la vittoria. Gastone di Foix fu trovato esanime, crivellato da diciotto colpi.
Bibl.: F. Guicciardini, Storia d'Italia, a cura di C. Panigada, Bari 1930; Brantôme, Vies des grands capitaines; P. Giovio, Vita di Leone X; id., Vita di Alfonso d'Este, id., Vita del Pescara, Bari 1930; Bossi, Monumento a G. di F., Milano 1822; L. v. Pastor, Storia dei papi, III, nuova ristampa, Roma 1925; H. Lemonnier, Les guerres d'Italie. La France sous Charles VIII, Louis XII et François Ier, in Lavisse, Histoire de France, Parigi 1903.