VISCONTI, Gaspare
Del ramo visconteo dei signori di Cassano Magnago, visse tra il 1461 e il 1499; e alla corte di Ludovico il Moro fu consigliere ducale, adoperato in alti o almeno decorosi uffici, dacché egli era il gran cortigiano, colto, letterato e protettore dei poeti (Bellincioni, Cammelli) e di artisti.
Le sue opere a stampa sono i Rithimi (1493) dedicati a Niccolò da Correggio e il poemetto in ottava rima Di Paulo e Daria (1495). Nella lirica è un petrarchista, non senza gli orpelli concettistici che si usarono sulla fine del secolo. Ma l'amore ch'egli canta è senza carattere e personalità. Il poemetto narra l'usata storia di due giovinetti amanti che sono separati (onde l'una muore e l'altro impazzisce, ma quella per risuscitare e questo per risanare) maldestramente inserendola nell'attualità della corte sforzesca. Il più della sua poesia resta inedito nel Triv. 193 aut., con apologhi, capitoli, canti carnascialeschi e la Pasitea, favola mitologica in 5 atti.
Bibl.: R. Renier, G. V., in Arch. storico lombardo, XIII (1886), pp. 537 e 548 (v. anche Giorn. storico d. lett. ital., IX, p. 336); I. Sanesi, La commedia, I, p. 168.